DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA…
Alessandro Bocci per www.corriere.it - Estratti
SIMONE INZAGHI - FOTO LAPRESSE
Il campionato che mette in palio lo scudetto comincia adesso. Napoli, Inter, Juventus e Milan, in ordine di classifica, hanno vinto tutte insieme ed è solo la seconda volta che succede. Ci sono riuscite alla sesta e in questo week end che, tradotto, significa due volte nelle ultime tre giornate. I punti pesano e il ritmo aumenta.
Anche se nessuna delle pretendenti al titolo ha risolto i problemi e trovato la quadratura del cerchio. Però hanno fatto il loro dovere, soffrendo e vincendo con un solo gol di scarto. Sabato Milan e Juve, ieri Napoli e Inter.
Tutto invariato là davanti. Belle e imperfette. Vale tanto la vittoria di Inzaghi all’Olimpico.
I nerazzurri (…) escono con la terza vittoria di fila da una notte complicata in cui nella prima mezzora hanno perso Calhanoglu e Acerbi per problemi muscolari. La risposta è forte, la vittoria pesante. L’Inter, che aveva cominciato dominando, si adegua alla partita e colpisce la Roma, generosa ma ingenua, in contropiede a campo aperto. E potrebbe anche chiuderla prima se fosse più spietata, invece deve ringraziare Sommer proprio all’ultimo respiro. Una domenica decisa dalla rete di Lautaro e in cui Simone ritrova la solidità della difesa.
Juventus più solida che bella
L’Inter compatta, determinata, abile a capire i momenti della partita, pronta per il derby d’Italia contro la Juventus di Thiago Motta, più solida che bella, imbattuta e con un solo gol subito, peraltro su rigore. Un esame per due alla Scala del calcio, condizionato dalla Champions che torna a bussare con prepotenza. È cominciato il valzer degli scontri diretti e nessuna delle squadre di alta classifica è perfetta.
Non lo è il Napoli, che viene da tre vittorie di fila. L’ultima, soffertissima, in casa dell’Empoli vale doppio perché premia la resilienza dei contiani dentro un primo tempo dominato in lungo e in largo dai toscani di D’Aversa, bravi ma spuntati. Gli azzurri risolvono il rebus con un rigore dei tempi moderni, un rigorino conquistato da Politano e trasformato da Kvara. Dopo il Lecce, anche per la capolista arriverà il momento della verità, un ciclo di ferro che determinerà la sua stagione: doppio viaggio a San Siro e nel mezzo l’Atalanta. Quella del Milan si deciderà già domani: se non batterà il Bruges la Champions diventerà un inferno.
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