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IL CORTOCIRCUITO SU SINNER: TROPPO CRUCCO O TROPPO ITALIANO? – IL NUMERO UNO DEL TENNIS, CRITICATO IN PATRIA PER AVER DETTO “NO” ALLA COPPA DAVIS E PER AVERE LA RESIDENZA FISCALE A MONTECARLO, È ATTACCATO ANCHE DAGLI “SCHUETZEN” SUDTIROLESI, GLI EREDI DELLE TRUPPE ASBURGICHE ANTI-NAPOLEONICHE – LA LETTERA APERTA DEL COMANDANTE CHRISTOPH SCHMID: “CARO JANNIK, HAI SPIEGATO DI ESSERE FELICE DI ESSERE ITALIANO, MA LE TUE AFFERMAZIONI HANNO RIPERCUSSIONI CHE VANNO BEN OLTRE LO SPORT. TOCCANO QUESTIONI DI FONDAMENTALE IMPORTANZA, LA NOSTRA LINGUA, LA NOSTRA STORIA, LA NOSTRA IDENTITÀ…”
Estratto dell’articolo da www.repubblica.it
Il comandante degli Schutzen altoatesini Christoph Schmid
Qualunque cosa dica o faccia, Jannik Sinner è destinato a far parlare di sé. La rinuncia a giocare in Coppa Davis aveva fatto discutere in Italia, mentre la successiva frase ("sono orgoglioso di essere italiano, sono molto felice di essere nato in Italia, non in Austria o da un'altra parte") è stata criticata dagli Schuetzen, gli eredi delle truppe asburgiche anti-napoleoniche di Andreas Hofer da sempre mossi da un credo separatista, che lo hanno definito ‘troppo italiano’.
In particolare Christoph Schmid, il comandante degli Schuetzen sudtirolesi, ha inviato a Sinner una lunga lettera che inizia con 'Lieber Jannik' ('caro Jannik', in lingua italiana).
"Era inevitabile che accadesse prima o poi: hai spiegato di essere felice di essere italiano, e altrettanto felice di non essere nato in Austria - scrive Schmid -. In una società libera ognuno è libero di definire la propria identità ma caro Jannik sai bene che affermazioni come queste, soprattutto se provenienti da una persona molto conosciuta, hanno ripercussioni che vanno ben oltre lo sport.
Vengono accolte con soddisfazione dai nazionalisti italiani ma con preoccupazione qui da noi perché toccano questioni di fondamentale importanza, la nostra lingua, la nostra storia, la nostra identità".
La lettera poi prosegue con il ‘voi’: "I vostri successi sportivi ci ispirano ma le vostre parole rimangono anche nella nostra memoria e hanno un impatto.
L'Austria, che avete 'rifiutato', ha difeso instancabilmente i diritti del popolo altoatesino durante decenni difficili, politicamente, diplomaticamente e culturalmente - ha aggiunto Schmid ritornando alla problematiche del passato -. Senza questo impegno, la nostra attuale autonomia, la nostra prosperità e forse persino il vostro dialetto pusterese, unico e familiare, difficilmente sarebbero sopravvissuti".
Infine, gli Schuetzen avanzano una richiesta a Sinner, "quando in futuro vi verrà chiesto del vostro sentimento nazionale, vi preghiamo di considerare le implicazioni delle vostre parole, parlate, se volete, della vostra appartenenza all'Italia, ma fatelo con rispetto per tutti coloro che si identificano come altoatesini, ladini o membri di un altro gruppo minoritario […]»
Il comandante degli Schutzen altoatesini Christoph Schmid
la protesta degli schutzen in alto adige per difendere il tedesco
jannik sinner
Il comandante degli Schutzen altoatesini Christoph Schmid
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