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DAGOREPORT – GIORGIA MELONI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È A PALAZZO CHIGI, È FINITA IN UN…
Clamorosa sorpresa a Montecarlo, dove il numero uno del mondo Novak Djokovic perde già al secondo turno contro il ceco Jiri Vesely, classe 1993 e numero 55 del mondo, in due ore e sei minuti con il punteggio di 6-4 2-6 6-4. Il numero uno del mondo non usciva sconfitto così presto da un torneo dal 5 maggio 2013, quando in un altro Masters 1000, a Madrid, si arrese a Grigor Dimitrov.
A Montecarlo, bisogna addirittura risalire al 2007 per incontrare un risultato analogo in suo sfavore: sconfitta con Ferrer al secondo turno. Per Nole, finalista prima del Principato in 11 Masters 1000 su 11, si interrompe una serie di 24 set vinti consecutivamente, di 22 partite vinte di fila nei Masters 1000 e 14 partite di fila complessivamente, dal ritoro contro Lopez per la congiuntivite a Dubai.
Non perdeva una partita completa dal Masters di Londra (Federer nel round robin) e una a eliminazione diretta dalla finale di Cincinnati ad agosto (sempre Federer).
LA PARTITA — Il risultato, del resto, non fa una grinza: troppo brutto il Djokovic di oggi per essere vero. Come ha ammesso lui stesso, “in questi giorni in allenamento non mi sono mai sentito fresco, ho lavorato duro ma tutte le volte finivo stanco”. E infatti è lento di piedi, non riesce a far muovere l’avversario, non ha il solito scatto bruciante e usa troppo e a sproposito la palla corta, sintomo della volontà di sottrarsi agli scambi.
Dall’altra parte, il 22enne mancino ceco, che in carriera era 0-8 con un top ten, gioca un primo set perfetto, sempre in spinta, con pochissimi errori e solido al servizio. Novak invece faticava a mettere la prima e non appena è costretto a servire la seconda viene aggredito dall’avversario (e infatti alla fine otterrà solo il 41% di punti dalla seconda).
Il serbo si rimette in carreggiata nel secondo set, ma solo perché all’improvviso Vesely smette di fare le cose che gli riuscivano così bene, alzando improvvisamente il numero di gratuiti. Sembra quasi un’altra partita, adesso è il ceco a non trovare più il campo. Ma nel terzo set Nole torna il fantasma di se stesso, concede subito il break nel primo game, lo recupera con i denti in quello successivo, ma poi viene brekkato di nuovo ed è costretto sempre ad inseguire, tra smorzate che non riescono e peregrine discese a rete.
Vesely ha un match point sul 5-3, che il serbo annulla con una volée alta di rovescio, ma nel game successivo, al servizio, il prode Jiri, che era una grande speranza a livello giovanile, non si fa prendere dal braccino e ottiene la vittoria più importante in carriera, baciando la terra del Centrale: “Non so se ridere o piangere, è incredibile, anche quando ho perso tre game di fila nel secondo set mi sono detto che dovevo rimanere attaccato al match”.
Per Nole una battuta d’arresto che magari avrà l’effetto benefico di togliergli un po’ di pressione in vista di Parigi: "Ora solo riposo, poi si torna a fare quello che ho sempre fatto".
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