FLASH! - FERMI TUTTI: NON E' VERO CHE LA MELONA NON CONTA NIENTE AL PUNTO DI ESSERE RELEGATA…
Giancarlo Dotto per Dagospia
Tredici ragionevoli quesiti (più una proposta e un auspicio) per il campionato che ricomincia.
1. Siamo alle solite. Un omarino in mutande fischierà domani a Verona e tutti intorno a sbranarsi per una palla. Verranno già dal cielo petali di rosa o cacche di gabbiani? L’occhio, invece, sicuro, sarà di falco.
2. Palazzi e Casemoniche. Ingiustizia antisportiva e funerali di parte. Essere o non essere più? Chi si salva per un cavillo, chi sale in paradiso a cavallo. L’inferno? Distribuito a casaccio.
3. A proposito di uccelli. Corvi e gufi schierati nelle tribune sparse: Montella, Donadoni, Mazzarri, Spalletti, Pippo Inzaghi, tra gli altri. Sarà Walter Zenga il primo a rotolare giù?
4. Pur di sputtanare definitivamente il sottoscritto oltre che Antonio Conte, Max Allegri dimostrerà finalmente di essere un grande allenatore? Mazzo nuovo di carte. Ha la grande occasione il Dentone.
5. Andrea Agnelli è un fine stratega. La sa lunga di fluttuazioni energetiche e di schiuma quantica. Il troppo storpia. Il pieno reclama il vuoto. Il buco è la virtù della ciambella, l’incavo è la forma del vaso. Vincere l’ennesimo scudetto svuoterebbe i quattro precedenti. Che poi il vuoto non esiste, ma è solo un passaggio (a vuoto) per ritrovare il gusto del pieno. Fase di transizione, così si chiama. Programmata a vincere, la Juventus, ce la farà a perdere (rsi)?
6. Che la Juventus è come San Pietroburgo. Via le vecchie insegne leniniane di regime, Pirlo, Tevez e Vidal, restano però, dentro i musei e i palazzi storici, le custodi truci e inflessibili di un tempo oltre che del tempio. I Buffon, i Chiellini, i Bonucci e i Barzagli. E se fossero loro l’anima (bianco)nera?
7. Roberto Mancini, l’ineffabile seduttore di giornalisti, tifosi e indonesiani, ha avuto la sua Inter. (Quasi) tutto quello che voleva. Dimostrerà alla buon’ora di essere un grande allenatore dopo avere per anni preteso e presunto di esserlo?
8. Sinisa Mihajlovic confermerà al mondo oltre che al Milan la per me ovvia teoria che il grande allenatore è un illusionista? Un uomo patria. Uno che, vedi Mourinho, trasferisce in un gruppo di ragazzi l’illusione allucinatoria di dover morire in battaglia per lui.
9. La Roma di Rudi Garcia. Ora o mai più? Passare da Doumbia a Dzeko è come mettere il piede dentro uno stivale Vuitton dopo averlo sfilato da una pantofola marcia. Saperlo che sputa a Mosca, a 2377 chilometri di distanza, conforta il romanista.
10. Che Sarri sarà? Sgonfio di Benitez, il Napoli si regala una faccia che di questi tempi è una torta rustica alla moda. Una torta in faccia? Molto dipenderà dalle lune di Higuain e dalle smanie di Aurelio.
11. Sarà il Torino di Urbano Cairo la rivelazione della stagione? Cairo arriva sempre. Magari fa giri tortuosi, ma arriva. Per me, tra le prime sei.
12. Chi sarà il giovane talento abbagliante dell’anno? Quel Depay del Manchester United in Europa. E in Italia? Cinque nomi Salah, Dybala, Berardi, Felipe Anderson o Defrel.
13. Cassano è ritornato con tanto di panza. Balotelli ritornerà con tanto di cresta? Massimo Ferrero ha fatto della Samp il suo circo privato oltre che blucerchiato. Il sogno nel cassonetto? La panchina a Maradona.
14. Proposta. Sanzione pecuniaria ma forse anche corporale per chiunque pronunci pubblicamente l’espressione “tanta roba”.
15. Auspicio (da per nulla velato tifoso): sostituirla eventualmente con “tanta Roma”.
aurelio de laurentiismihajlovicmassimo ferrero
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