
DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI…
Giancarlo Dotto (Rabdoman) per Dagospia
Se ti ostini a non capire il fenomeno a sé che noi per convenzione chiamiamo Juventus, dovrebbe bastarti l’ennesima mattanza di sabato sera all’Olimpico. Scortati e assistiti dalla maschera di Zio Silvio in tribuna, in mezzo a dividere la figlia Barbara dal vecchio pupillo Fester, quelli del Milan gettano cuore e frattaglie oltre l’ostacolo. Giocano la partita della vita.
Danno anche quello che non hanno. Tutti al loro meglio, la bava e l’occhio spasmodico delle provinciali di una volta, in questo caso attraversate dalla non così vaga memoria di un passato grandioso. Tu li dominare, arrembare, sormontare una Juve molto ma molto al di sotto del suo standard, e ti dici, ma senza una filo di dubbio: “Tutto inutile questo furore, anche un po’ patetico, alla fine esulteranno loro”.
DYBALA JUVENTUS MILAN COPPA ITALIA
I volenterosi si scalmanano, sono generosi, incitano se stessi e i propri tifosi, ma prima o poi sai che basterà una vampata del drago a incenerirli. Così capita. Inesorabile. La pornografia del copione sempre uguale. Questa volta è Morata. Appena entrato. Come dire, il potere Juve si annida ovunque. Ma poteva essere Zaza, Dybala, Mandzukic o Pogba. Tutti strumenti di un verdetto già scritto.
L’amorale della favola? La Juventus vince anche quando non fa nulla o quasi per vincere. E non ha più bisogno nemmeno del suddito fischiante. La cosa per me straordinaria è che si comportano come fosse sempre la prima volta, non si lasciano intimidire dalla ripetizione, paralizzare dal già vista. Li vedi Marotta, Nedved e persino il principino Agnelli, annoiato di suo già di esistere come da tradizione di famiglia, esultare come fosse la prima volta.
ALLEGRI COPPA ITALIA
FESTA JUVE COPPA ITALIA
BONUCCI JUVE
FESTA JUVE
Come incastrati in un loop eterno, un fermo immagine, che va avanti ma in realtà è sempre bloccato su se stesso. Il più esilarante (e anche il più grullo) Max Allegri. Sempre più immedesimato nella sua versione tra il gorilla e il gallo cedrone incazzato. Domanda. Prima che il sistema calcio collassi tra i furori bianconeri e la narcolessia del mondo a colori altrove: chi sarà e da dove verrà il principe eventualmente azzurro ma anche giallo o rosso ad ammazzare il drago?
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