DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO…
Giancarlo Dotto (Rabdoman) per Dagospia
Di questi baracconi qui ipertrofici (l’Europeo è, ormai, anche come massa una replica del Mondiale) c’è solo una cosa che mi fa impennare il volume del telecomando, gli inni nazionali. Quel minuto sono milioni di carcasse che avvampano all’unisono. La più lirica truffa emotiva da che esiste l’uomo, ma funziona sempre.
Hai le tue paturnie, vorresti strangolare il cane della vicina o il cane più vicino perché ha appena collocato un enorme e caldo escremento davanti al tuo portone, ma parte la Marsigliese, il “God save the Queen”, l’inno russo o tedesco, per non dire di quello bellissimo islandese, che tutto si sospende e sei invaso da una ridicola e cardiaca commozione, anche perché magari l’inno non ti riguarda (peggio che mai quello orrido mamelico) tu e, insieme a te, tonnellate di interiora sparse nel pianeta vibrano sacre per amor di qualunque patria purché patria. Vedi Neuer tutto in nero e fascia di capitano e sai già che sarà il migliore in campo, anche prima di entrare in campo.
Lo sarà poi anche di fatto oltre che di nome e di maglia, per quel poco che durano gli ucraini, un tempo. I fratellini di Shevchenko schierano alcuni buoni giocatori, Yarmolenko su tutti, fuoriclasse vero che resterà però un incompiuto finché non verrà a crescere nel calcio che conta, la Roma ad esempio, ma non sa giocare da squadra. Tatticamente analfabeti e fiato corto, già spompati a mezz’ora dalla fine.
Campioni del mondo i tedeschi, dovrebbero diventarlo per silloge anche d’Europa, ma non è così scritto. Neuer è la piovra di sempre, ma pezzi da novanta come Ozil e Muller sembrano anche loro abbastanza consunti da stagioni micidiali. Non a caso sarà il bello e fresco Schweinsteiger a chiudere la partita già messa per il verso giusto da Mustafi. Si salva Kroos.
POLONIA IRLANDA DEL NORD CROAZIA TURCHIA
Germania così così e allora dico Polonia. Da oggi è la mia favorita. Magari domani cambio parere, ma intano ci punto un centinaio di euro per (non) vincerne 34 volte tanto. Tutta da vedere Germania-Polonia giovedì. Squadra vera, compatta, fluida, questo Nawalka in panchina ci sa fare, quei due davanti Lewandoski e Milik, un grande presente a Monaco e un grandissimo futuro per ora ad Amsterdam, ma presto altrove, Roma o Milano possibile. E questo Bartosz Kapustka. Non lo conoscevo.
POLONIA IRLANDA DEL NORD CROAZIA TURCHIA
Diciannove anni e un talento micidiale su due gambe che non si fermano mai. Quel bel tipo di Krychowiak in mezzo al campo, migliore in campo. Szczesny in porta, Glik in mezzo all’area e Kuba davanti li conosciamo bene. Tre garanzie. Nel pomeriggio, tanto Modric, tanta Croazia e poca Turchia. Occhio alla Croazia.
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