DAGOREPORT - BERLUSCONI ALLA SCALA SI È VISTO UNA SOLA VOLTA, MA IL BERLUSCONISMO SÌ, E NON AVEVA…
PAOLO ROSSI per repubblica.it
Dategli uno Slam, e lui farà follie. L'uomo del giorno del tennis, nella seconda giornata degli US Open a New York è indiscutibilmente Thomas Fabbiano da Grottaglie. Ha eliminato dal torneo Dominic Thiem 6-4, 3-6, 6-3, 6-2, l'austriaco numero quattro del mondo, tipo tosto se ce n'è uno, finalista quest'anno al Roland Garros. Ma il pugliese ha confermato di essere il guastatore degli Slam, come Tsitsipas ha appreso recentemente a Wimbledon 2019.
Proprio sui prati regali Fabbiano si è rivelato definitivamente, regalando il racconto della sua storia personale e sportiva, che era finita un po' nel dimenticatoio. Spiegando come, grazie a una pazienza certosina e una gestione tutta familiare, fosse ritornato nel tennis al livello che aveva quand'era juniores, speranza che poi s'era perduta per strada.
La sua è una storia meravigliosa, perchè qui stiamo parlando ormai di un uomo fatto, di trent'anni. Che oggi, finalmente conscio delle sue possibilità, e libero di testa, si sta togliendo degli 'sfizi' veri: Opelka, Karlovic, Tsitsipas, Wawrinka e oggi Thiem sono i suoi scalpi eccellenti, ottenuti a petto in fuori, da vero guapo, caliente e hot. Brevilineo, velocissimo nei movimenti, Fabbiano ha rifilato una lezione di tennis e strategia a Thiem, e che nessuno venisse a raccontare che l'austriaco non fosse nella sua giornata ideale.
Forse sì, ma Thiem - tipo che ha battuto Djokovic in semifinale a Parigi - di fronte al tennis virile dell'azzurro, abile nell'anticipare i colpi, nell'evitargli di sfoderare i suoi vincenti, è finito in confusione totale, smarrendo anche la capacità di soffrire e restare aggrappato al match. Lui, che è un combattente nato.
Un'altra perla per l'Italia, e una gioia per la Puglia dopo l'exploit di un'altra tarantina, Roberta Vinci nel 2015 contro Serena Williams, e la seguente finale contro la brindisina Flavia Pennetta, che poi si impose. Una bellezza tutta nostra, che si aggiunge ai successi di Matteo Berrettini, romano, contro il francese Gasquet e di Lorenzo Sonego, piemontese, contro lo spagnolo Granollers. L'Italia insomma si muove, e mostra al mondo la meglio gioventù. Aspettando la perla più preziosa che è in arrivo, Jannik Sinner. Altre pagine di storia sono da scrivere.
Peccato, invece, per Marco Cecchinato che contro lo svizzero Laksonen recupera i primi due set persi al tie-break, si porta avanti nel quinto e decisivo parziale ma subisce il ritorno dell'avversario che si impone ancora una volta per 7-6. La crisi del ventisettenne palermitano, capace lo scorso anno di arrivare in semifinale al Roland Garros, continua inesorabile.
THOMAS FABBIANO 1fabbianofabbianofabbianofabbianofabbianotsitsipas fabbianoTHOMAS FABBIANO
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