DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL…
Da gazzetta.it
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Mohamed Salah è senza dubbio il calciatore del momento, la rivelazione della stagione, il principale candidato a inserirsi nel duopolio Messi-Cristiano Ronaldo che domina il calcio internazionale negli ultimi anni.
L'attaccante del Liverpool è anche uno degli uomini più attesi del prossimo Mondiale in Russia, con l'Egitto che si è qualificato per la prima volta in 28 anni (e che sarà inserito nel girone con Russia, Uruguay e Arabia Saudita). Ma la popolarità di Salah ha innescato nelle ultime settimane un caso che potrebbe mettere in discussione addirittura la presenza dell'ex Roma al Mondiale.
IL CASO — Il caso è una questione di sponsor, ossia di denaro, e Salah è la parte lesa. Momo da qualche tempo è l'uomo immagine della compagnia telefonica Vodafone in tutto il Medio Oriente. In Egitto la compagnia regala 11 minuti di telefonate per ogni gol segnato dall'attaccante dei Reds (la cosa gli sta costando caruccia, quest'anno).
La nazionale egiziana, invece, è sponsorizzata dalla compagnia rivale We, e la federazione sta usando l'immagine del suo uomo migliore, Salah, per cartellonistica e pubblicità varie. Insomma, la faccia di Salah pubblicizza suo malgrado la compagnia rivale di quella che lo paga profumatamente. Il tutto pare essere avvenuto senza nessun genere di consenso da parte della società che gestisce i diritti d'immagine dell'attaccante egiziano
SOLUZIONI ESTREME — L'agente di Salah è ovviamente sul piede di guerra, da settimane, ma negli ultimi giorni ha iniziato una sorta di aggiornamento costante su Twitter: ogni 24 ore tiene conto dei giorni da quando ha avuto l'ultimo contatto con la Federazione o il Ministero dello Sport, sostiene che nessuno gli risponda e assicura che "ogni opzione sia sul tavolo". Compresa quella del boicottaggio del Mondiale. Salah stesso ha confermato l'appoggio all'azione del suo agente, Ramy Abbas, mente il polverone alzato negli ultimi giorni ha incassato subito l'appoggio popolare, con una vera e propria campagna social di sostegno al giocatore.
Difficile che il silenzio federale continui e che lo scontro si prolunghi fino alla soluzione estrema. Salah non ha nessuna intenzione di perdersi il Mondiale, e un eventuale forfait sarebbe un boomerang non solo per la federazione, ma anche per la compagnia telefonica We (già immaginiamo i boicottaggi...). Non si rischia un nuovo caso Zaytsev, il pallavolista azzurro che saltò gli Europei per una questione di sponsor e di scarpe. Allora era il giocatore a non voler rinunciare al proprio sponsor personale, e la federazione fu irremovibile. Ora la situazione è capovolta, e il popolo egiziano non digerirebbe di perdere il suo miglior giocatore per una questione così.
2. MONCHI
Un appello per cancellare le brutte immagini di una settimana fa. Il ds della Roma Monchi, in vista del ritorno della semifinale di Champions contro il Liverpool, via social lancia il suo messaggio: "Mi piacerebbe che Roma fosse colorata di giallorosso, che tutti i tifosi romanisti esponessero le bandiere sui balconi e facessero capire al mondo che Roma tifa Roma. In questo momento in cui si parla di violenza, facciamo capire che il tifoso della Roma non è violento".
3. PALLOTTA
Chiara Zucchelli per gazzetta.it
“La Roma ha dei tifosi fantastici, i migliori al mondo. Ma una minoranza di perfetti imbecilli sta rovinando tutto ed è ora che gli italiani prendano posizione, come fecero dopo la bomba di Firenze del 1993”. Che James Pallotta fosse infuriato per i fatti di Liverpool era abbastanza noto, oggi il presidente, direttamente dalla pancia dell’Olimpico, lo dice chiaro e tondo.
Non vuole parlare né di Champions né di campionato, non risponde a nessuna domanda, ma dice la sua senza fermarsi mai: “Non voglio parlare della partita, è tutto bellissimo, ma non è questione di vita o di morte. Quello riguarda Sean Cox, sono vicino alla sua famiglia, tutto il resto passa in secondo piano”.
FUCKING IDIOTS — Pallotta, che già in passato si era espresso in maniera molto dura contro alcune frange del tifo, non arretra di un centimetro, nonostante durante la partita da parte della curva Sud siano arrivati cori non proprio gentili nei suoi confronti: “Sono molto triste per Roma e l’As Roma che a causa di pochi individui vedono la propria immagine rovinata e calpestata in questo modo. Non conosco bene i fatti, ho visto le immagini come tutti, e vedere Sean a terra è terribile. È l’espressione di massima stupidità degli uomini, degli esseri umani.
È deprimente che poche persone, che alcuni mesi fa ho chiamato in un modo che tutti conoscete, (fucking idiots, ndr) purtroppo rovinino l’immagine di tutti. La curva Sud ha dei tifosi straordinari, i nostri sono tifosi straordinari, se abbiamo fatto la rimonta contro il Barça è grazie al contributo del 99,9% di quei tifosi della Sud, purtroppo una piccolissima frangia, di solito al di fuori degli stadi, rovina tutto”.
PARAGONE — Pallotta fa un paragone poi duro: “È tempo che le cose cambino, in Italia e a Roma, perché succedono troppo spesso. Nel 1993 ero a Firenze, al museo che tutti conoscete (gli Uffizi, ndr), poi sono andato a Parigi. Avevo sentito delle sirene, ma non sapevo bene cosa fosse successo, poi in Francia mi parlarono di bombe e lì ho saputo che una parte del museo era stata fatta saltare in aria. In quell’occasione - racconta il presidente della Roma - gli italiani manifestarono contro la criminalità organizzata, forse è il caso che si inizi a prendere posizione anche ora.
liverpool roma tifosi verso anfield
Purtroppo il calcio italiano e Roma hanno una storia in questo senso che dura da troppo tempo, questo ci consegna una reputazione immeritata. I nostri tifosi sono fantastici, i migliori del mondo, e purtroppo per questa minoranza di perfetti imbecilli si compromette la nostra storia e il nostro patrimonio”.
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