PANTANI, GIALLO SENZA FINE - PER LA PROCURA NON SONO EMERSI FATTI NUOVI: L’IPOTESI DI OMICIDIO VERSO L’ARCHIVIAZIONE - MA RESTANO TROPPI I MISTERI: DALLA PALLINA DI COCA AL CORPO SPOSTATO FINO ALLA DOPPIA VERSIONE DEL PUSHER ASSOLTO

Vai all'articolo precedente Vai all'articolo precedente
guarda la fotogallery

Marco Mensurati e Matteo Pinci per “la Repubblica

 

Marco PantaniMarco Pantani

A distanza di 175 giorni dall’apertura della nuova inchiesta, la domanda è sempre la stessa: Marco Pantani è stato ucciso? I mesi di lavoro non sembrano aver convinto la procura di Rimini: per questo a marzo il procuratore capo Paolo Giovagnoli firmerà la richiesta di archiviazione del nuovo fascicolo sulla morte del Pirata, oltre 10 anni dopo la sua scomparsa. Manca l’ultima consulenza, quella tossicologica sui campioni conservati — peli e qualche tessuto — condotta dal professor Tagliaro su incarico della procura. A Rimini però hanno già iniziato a redigere l’atto finale da presentare al gip, convinti che «non sia emerso nulla di nuovo che faccia pensare a un omicidio ».

 

tonina pantanitonina pantani

Eppure, la famiglia Pantani non si arrende. E il suo legale, Antonio de Rensis annuncia ricorsi e ulteriori indagini. Le contraddizioni stridenti con la versione ufficiale sono molte. Dubbi oggettivi, che se ignorati possono trasformare l’archiviazione in un assist per la difesa della famiglia Pantani in Cassazione. Alle corpose indagini difensive riassunte nelle 110 pagine dell’esposto presentato in estate, si sono aggiunti nuovi elementi.

 

tonina pantani 3tonina pantani 3

L’ultimo, una perizia sul video e sulle foto scattate dalla Scientifica sul cadavere di Pantani. Un documento firmato dal laboratorio di Brescia “4en6”, consulente tecnico abituale di numerose procure in oltre 900 casi tra cui l’omicidio Grigoletto, il caso Green Hill e l’inchiesta di Cremona sul calcioscommesse. Secondo i periti, il 97% del bolo di pane e cocaina trovato accanto al corpo «è di colore bianco», cosa che di fatto esclude la possibilità che sia stato rigurgitato insieme al sangue. La questione del bolo è centrale. Ascoltati 10 anni dopo, gli infermieri accorsi sul posto per primi hanno detto più volte che al momento del loro intervento «quella pallina bianca non c’era, assolutamente ».

 

pantani, 10 anni dalla morte del pirata 9pantani, 10 anni dalla morte del pirata 9

Qualcuno dunque l’ha appoggiata lì dopo. Perché? Gli infermieri, vale la pena ricordarlo, si sono presentati spontaneamente, quindi o vengono creduti, e dunque si prende sul serio l’ipotesi di alterazioni della scena, o si indaga per falsa testimonianza.

 

Proprio l’alterazione delle condizioni del corpo di Pantani dopo la morte è il punto forte della perizia firmata dai consulenti Fulvio Guatta e Cesare Marini. Le immagini del cadavere mostrano segni evidenti di uno spostamento, che — per i periti — non è riconducibile a spasmi post mortem. Analizzando le frequenze cromatiche, non risulta presenza di sangue sulle mani: «Pantani — scrivono non potrebbe essersi quindi trascinato».

pantani, 10 anni dalla morte del pirata 8pantani, 10 anni dalla morte del pirata 8

 

Soprattutto, lo dimostra la macchia di sangue sul braccio destro, «a stampo», senza sbavature. «Su questa macchia abbiamo fatto ricerche approfondite», spiega Guatta, «ed è vero che, in teoria, potrebbe essere stato lo stesso Pantani a tirarsi su e a ricadere, ma in questo caso avremmo trovato sangue sulle mani con cui avrebbe fatto perno». Insomma, qualcuno avrebbe spostato il corpo.

 

pantani, 10 anni dalla morte del pirata 12pantani, 10 anni dalla morte del pirata 12

Ma esiste un punto ancora più oscuro, sul quale l’indagine di Rimini non sembra voler fare luce. Si tratta di un verbale d’interrogatorio, in mano agli inquirenti fin dal 21 maggio 2004. L’allora pm Gengarelli interroga Fabio Carlino — al tempo in carcere con l’accusa di essere stato il pusher della dose letale — e a verbale dà lettura di una missiva indirizzata da questi all’ispettore di polizia Lancini.

 

«Ho pensato di dividere gli accadimenti in due plausibili ipotesi — aveva scritto Carlino — una che corrisponde alla verità e una che, su suggerimento del mio avvocato, è al vostro vaglio». Due versioni per la stessa storia, ipotesi A e ipotesi B. Ma l’ipotesi B sulla morte di Pantani, Carlino non la dice. «Se la vuole sapere, l’ispettore viene a parlare con me», dice con tono insolitamente minaccioso. Affermando poi di essersi «sentito tradito». Da chi? Perché? Il pm dopo una pausa torna invece sull’ipotesi B: «Qual è?». «Non ce l’ho, non ce l’ho più l’ipotesi B. Voglio tornare libero. Subito». Carlino fu scarcerato 10 giorni dopo e assolto in cassazione. Dell’ipotesi B nessuno ha mai saputo nulla.

Pantani mollicaPantani mollica