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LA GIOVANE ITALIA – DAL 'NUOVO PIRLO' TONALI A ZANIOLO (STAVOLTA NON CONVOCATO), MANCINI PUNTA SULLA LINEA VERDE - A MILANO CONTRO IL PORTOGALLO IL CT HA DUE ALTERNATIVE PER SOSTITUIRE L'INFORTUNATO BERNARDESCHI: ECCO QUALI -  L’INCREDIBILE STORIA DI VINCENZO GRIFO, 'ITALIANO DI CEMMANIA’: IL 25ENNE ESTERNO DELL' HOFFENHEIM CONVOCATO A SORPRESA

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M.Gra. per la Gazzetta dello Sport

 

Milano prepara una grande accoglienza alla banda Mancini. Si va verso le 65mila presenze al Meazza per la sfida di sabato sera contro il Portogallo (ore 20.45), ultimo impegno di Nations League. Siamo già salvi, ma battendo i ragazzi di Fernando Santos (possibilmente con due gol di scarto) potremmo ancora sperare nel primo posto e quindi nella final four di giugno.

 

BALLOTTAGGIO Le prove tattiche di ieri (con Pavoletti ancora a parte) non hanno ancora del tutto risolto il dubbio su chi sostituirà in attacco l' infortunato Bernardeschi: avanti con il ballottaggio fra Ciro Immobile (testato a lungo) e Domenico Berardi. «Mi dispiace parecchio per l' assenza di Bernardeschi che è un grande talento», ha detto Lorenzo Insigne. «Fede ha qualità. Io, lui e Chiesa ci siamo trovati bene nelle ultime partite, ci siamo divertiti. Non sappiamo ancora come scenderemo in campo. Detto questo, il gruppo è forte e chi giocherà sarà all' altezza.

 

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Qui c' è gente che dà tutto per la maglia azzurra». Se toccasse a Berardi «cambierebbe poco rispetto alle sfide con Ucraina e Polonia», continua Insigne.

«Possiamo tranquillamente coesistere. Immobile titolare? Ciro gioca più centrale, con lui ho vissuto una stagione eccezionale a Pescara.

 

Non ci sarebbe alcun problema per me, sono solo due mesi che faccio l' attaccante puro nel Napoli, allargarmi a sinistra mi viene naturale. Ci conosciamo a memoria, e con certi movimenti mi troverei spesso più interno, vicino a Ciro». Non sembrano esserci dubbi per il resto della formazione: Donnarumma in porta; Florenzi, Bonucci, Chiellini e Biraghi in difesa; Barella, Jorginho e Verratti in mezzo al campo; Chiesa e appunto Insigne là davanti. Occhio alla candidatura di De Sciglio, alternativa di Biraghi.

 

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Ieri pomeriggio, a Coverciano, poco prima dell' allenamento sono stati effettuati alcuni controlli antidoping: convocati Florenzi, Pellegrini e Insigne.

 

 

2. BABY BOOM ITALIA

Andrea Elefante per la Gazzetta dello Sport

 

mancio mancini foto mezzelani gmt31

Roberto Mancini li osserva, i ragazzi si fanno guardare: questa Italia più giovane, sul solco - è onesto ammetterlo - già tracciato da Gian Piero Ventura, cammina intrecciando le sue storie di crescita con quelle del mercato.

 

Sono due mondi che si intersecano, è un dare-avere che spesso funziona: la vetrina azzurra moltiplica visibilità e motivazioni, dunque più volte anche prezzi (e ingaggi). Un nome, un esempio: Nicolò Zaniolo. Mancini lo convocò a settembre assieme al 2001 Pellegri e fece scalpore perché non aveva ancora esordito in A, ma forse anche in seguito a quella chiamata destò meno sorpresa il suo debutto in Champions, pochi giorni dopo: vederlo giocare senza paura al Bernabeu, sempre che ce ne fosse bisogno, convinse il c.t. - e chi si era stupito - che era stata una scelta (coraggiosa), non un' utopia.

mancio mancini foto mezzelani gmt101

 

Per uno che si è allenato con la Nazionale, non è folle che giochi contro il Real e viceversa. Zaniolo in questi giorni non è a Coverciano solo perché è sano che ora il ragazzo spenda i suoi passi azzurri in Under 21, ma ci tornerà. E la Roma, che lo ha pagato 4,5 milioni, già adesso con lui e Lorenzo Pellegrini (otto chiamate azzurre) si ritrova capitali rivalutatissimi, se mai dovesse arrivare un' offerta per il club irrinunciabile.

 

silvia fortini roberto mancini

Intanto in questi giorni, nella «scaletta» dei giovanissimi che Mancini vuole vedere da vicino, è il turno di Sandro Tonali, già oggetto di una sfida di mercato Inter-Juve, con la Roma terza incomoda.

 

Anche il «nuovo Pirlo» rispetta i canoni di chiamata del c.t.

: possibilmente giovane, sicuramente compatibile con la sua filosofia calcistica. Come Vincenzo Grifo: non è più verdissimo, 25 anni, ma è un esterno che sa andare dentro al campo e può adattarsi bene ai movimenti del suo «nuovo» 4-3-3.

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Come Stefano Sensi, terza novità assoluta di questa tornata di convocazioni: una mezzala tecnica che si avvicina alle caratteristiche degli altri interni scelti finora dal c.t. I suoi 22 anni e le prospettive fatte intuire in questo avvio di campionato con il Sassuolo lasciano credere che possa diventare presto anche lui un uomo-mercato. Come sarebbe da tempo e forse sarà - come e quanto si solidificherà il progetto Fiorentina? - Federico Chiesa, un ventunenne con già 9 presenze in Nazionale. Come è stato, prima che la sua parabola frenasse un po' troppo bruscamente, Domenico Berardi, che a 24 anni ha ancora tutto il tempo dalla sua parte. Come è già da un po' Nicolò Barella, oggi tassello fondamentale nel centrocampo di Mancini, che con Cragno (a 24 anni un portiere è ancora stragiovane) potrà fare la fortuna anche economica del suo Cagliari. Oltre che dell' Italia, ovviamente.

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GRIFO, STORIA DI UN EMIGRANTE AL CONTRARIO DALLA GERMANIA ALL' ITALIA PER PASSIONE

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G.Buc. per la Stampa

La prima maglia azzurra se l' è trovata fra le mani a soli cinque anni. «Non c' era scritto nessun nome. Ricordo ancora l' emozione di quel regalo...», dice Vincenzo Grifo, padre della provincia di Agrigento e madre pugliese. La piccola favola del ragazzo che sognava la Nazionale e che l' ha raggiunta inaspettatamente ora che Mancini, ct azzurro, ha voglia di conoscere anche i nostri potenziali talenti in giro per il mondo, comincia a Pforzheim il 7 aprile del 1993: è là, in Germania, che nasce Vincenzo.

 

«Tricolore nel cuore» Di tedesco c' è molto nella sua crescita. Ma dentro casa il cuore è italiano. «Non abbiamo mai smesso di parlare la nostra lingua ed io, come i miei genitori, ci sentiamo con il Tricolore nel cuore. Quando, a novembre, siamo stati eliminati dal Mondiale, da noi hanno festeggiato ed i tedeschi erano contenti: ho detto loro - così Grifo - che saremmo tornati e siamo sulla strada giusta...».

 

Un ritorno che l' attaccante, con le qualità del calcio da fermo e dell' imprevedibilità nei movimenti (non si tratta di una punta classica), spera possa passare anche dai suoi piedi. Grifo è a Coverciano dopo che il vice di Mancini ne ha redatto una lunga e dettagliata relazione: Alberigo Evani conosce Grifo per averlo allenato nelle nazionali giovanili ed ora per l' esterno dell' Hoffenheim è arrivato il momento dell' esame da grande.

 

Il precedente di Caligiuri Tre anni fa, nel maggio del 2015, fu l' allora ct Antonio Conte a convocare un giocatore, Daniel Caligiuri, che giocava nel Wolfsburg in Bundesliga, nato in Germania da genitori del crotonese: Grifo si augura, al contrario di Caligiuri, di avere una chance concreta, magari dentro ad un' Italia che ha sposato una filosofia di gioco che si adatta al modo di stare in campo del ragazzo. Tanto da fargli sognare di far parte della rinascita azzurra.

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