DAGOREPORT – NEL NOME DEL FIGLIUOLO: MELONI IMPONE IL GENERALE ALLA VICEDIREZIONE DELL’AISE.…
Federico Strumolo per “Libero Quotidiano”
Ormai è solo questione di tempo, pochissimo, ma i nomi dei nuovi campioni del
Mondo di F1 e MotoGp stanno per essere incisi nell’albo d’oro 2018. Segnatevi il 21 ottobre sul calendario, ad oggi è solo l’aritmetica a dividere Lewis Hamilton e Marc Marquez dai rispettivi trionfi iridati. Entrambi, infatti, nel weekend appena passato hanno
ipotecato il proprio successo. Il britannico della Mercedes vincendo - senza mai andare
in difficoltà - sul difficile tracciato di Suzuka; lo spagnolo della Honda battendo, al termine di una bagarre spettacolare, Andrea Dovizioso sul nuovo circuito tailandese di Buriram.
Con un successo tra due settimane ad Austin - e Vettel non oltre la terza posizione - Hamilton (che conduce di 67 punti) si laurerebbe già campione del Mondo con quattro gare d’anticipo. Sarebbe il quinto titolo per il fenomeno di Stevenage, un successo meritato, vista la superiorità costante. Certo a Maranello avevano le carte per rendergli la vita un po’ più difficile, ma i troppi errori commessi dal muretto, oltre a quelli di un Vettel così poco “tedesco”, hanno agevolato il successo della Mercedes.
Anche in Giappone, infatti, Arrivabene e soci hanno fatto tilt: in qualifica hanno sbagliato strategia, causando la partenza dall’ottava posizione di Vettel; in gara ci ha poi pensato Seb a cucinare la frittata, scontrandosi con Verstappen (terzo al traguardo) e finendo ultimo, per chiudere poi amaramente sesto, a leccarsi le ferite.
E se le possibilità di trionfo già nel prossimo appuntamento di Hamilton sono buone,
è ancor più probabile la festa di Marquez. A Motegi (il 21 ottobre), casa Honda, basterà vincere, o comunque fare meglio del Dovi, per diventare iridato per la settima volta a 25 anni. Numeri straordinari per un campione straordinario. In questo caso, comunque, Dovizioso ha meno da recriminare rispetto a un anno fa, perché è vero che nella prima parte di stagione il forlivese avrebbe potuto raccogliere qualcosa di più, ma battere Marquez, su questa Honda, è impresa quasi impossibile.
Vero è che, nonostante il titolo della MotoGp sia quasi assegnato, non mancano gli
spunti di interesse per questo finale di Motomondiale. La Yamaha, tornata a buoni livelli
in Thailandia (terzo Viñales, quarto Rossi), proverà fino all’ultimo a trovare la prima vittoria
stagionale. I segnali di Buriram sono positivi e, soprattutto in Australia (a Phillip
IslandlaM1 potrebbe essere particolarmente competitiva), Valentino e Maverick potranno
essere protagonisti. E poi ci sono i titoli delle classi minori. In Moto2 Bagnaia,
vincitore al Chung Circuit, conduce di 28 punti su Oliveira. InMoto3 Bezzecchi (caduto)
marquez dovizioso rossihamilton
insegue di 26 lunghezze Martin.
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