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RIFONDAZIONE ROSSONERA - IL RITORNO DI IBRA E IL NUOVO STADIO: LE MANOVRE DI B. E MISTER BEE PER RIPORTARE SUBITO IL MILAN AL VERTICE - ESCE ALLO SCOPERTO IL CONTROVERSO FONDO DOYEN DECISIVO PER I RINFORZI

Luca Pagni e Stefano Sacchi per “la Repubblica”

berlusconi bee berlusconi bee

 

Il Milan dovrà aspettare ancora qualche settimana per sapere se arriverà il via libera al suo progetto di stadio di proprietà, l’elemento che unito a un mercato nuovamente ricco potrebbe permettere al club di ridurre le distanze rispetto alla Juventus tornata al vertice in Europa.

 

Sono giorni di effervescenza in casa rossonera: l’accordo con Mister Bee, la consulenza sportiva della Doyen, i proclami di Berlusconi e le frecciate alla Juventus, i 100-150 milioni stanziati per la campagna acquisti e i viaggi internazionali di Galliani a caccia di rinforzi.

 

Ieri la Fondazione Fiera ha rinviato la sua decisione sul bando per la riqualificazione di due padiglioni al Portello. Il Milan però adesso ha un solo rivale: uscita di scena Prelios, resta Vitali- Stam Europe ancora in gara con un avveniristico percorso ciclopedonale a sette metri di altezza più hotel a cinque stelle e uffici per start-up.

 

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Il club rossonero potrà approfittarne per continuare le trattativa con Gwm, il gruppo partecipato al 20% proprio da Prelios e proprietario dell’area Citroen indispensabile per realizzare l’impianto (il Milan ha già offerto 35 milioni). Ora spetterà al presidente di Fiera Milano, Benito Benedini, svolgere ulteriori accertamenti prima del verdetto finale atteso entro fine giugno. Poi occorrerà convincere i residenti del quartiere inferociti e il Comune di Milano alle prese con un rebus urbanistico.

 

Più urgente intervenire per consegnare a Sinisa Mihajlovic una squadra competitiva. Il serbo potrebbe essere presentato entro fine settimana se si sbloccherà la risoluzione consensuale con Inzaghi che però è in vacanza e ovviamente non ha fretta. Le trattative sono molteplici. Ieri Mino Raiola è stato a lungo nella sede del Milan. Ha accompagnato il suo assistito Rodrigo Ely, di nuovo in rossonero con contratto fino al 2019. Ma ha anche parlato con Galliani di un ritorno più eccellente, quello di Ibrahimovic. L’ad rossonero ne ha approfittato per chiamarlo in diretta: «Ciao Zlatan, tutto bene? Sono qui con Mino... noi ti rivogliamo a Milano, che ne pensi?». «Per me va bene, io torno a Milano» ha risposto l’attaccante. A questo punto scatta l’operazione: bisognerà troverà un accordo con il Psg.

IBRAHIMOVICHIBRAHIMOVICH

 

Lo svedese sarebbe il simbolo di una ritrovata grandeur internazionale: operazione difficile ma non impossibile. L’alternativa, nel ruolo di centravanti, è rappresentata da Jackson Martinez del Porto. Circa 20 milioni il prezzo dell’algerino Brahimi ingaggiato un anno fa dai lusitani grazie all’aiuto della Doyen. Galliani ha chiesto informazioni anche sul giovanissimo talento Ruben Neves, classe 1997, ma difficilmente il Porto lo lascerà partire. Proseguono i contatti con il Monaco per Kongdobia, valutato 30 milioni.

 

A breve l’ad rossonero potrebbe volare a Dortmund per fare il punto con il Borussia sul difensore tedesco Hummels. Spostamenti nei quali ormai recita un ruolo da protagonista Nelio Lucas, presidente di Doyen che ieri ha celebrato con una nota ufficiale la conclusione dell’affare tra Berlusconi e Mister Bee:

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«Congratulazioni. Noi crediamo che questo sia solo l’inizio di un capitolo molto positivo nella storia del Milan e non vediamo l’ora di lavorare con uno dei più grandi club italiani». La negoziazione va avanti: il 48% delle quote è stato depositato in modo fiduciario presso lo studio di Lugano dove Berlusconi è stato lunedì. Prassi abituale nelle grandi operazioni di acquisizione internazionale. Le azioni saranno sbloccate a favore di mister Bee al momento della firma definitiva.

 

Intanto si lavora anche sul mercato italiano. Niang tornerà al Milan. Dal Genoa potrebbe arrivare anche Bertolacci se la Roma libererà la metà del centrocampista fatto in casa per avere Iago Falque dai rossoblù. Ma il gioco sta diventando molto più serio. Da Bee a Lucas, da Galliani a Berlusconi: l’alleanza rossonera per interrompere il dominio della Juventus è sempre più agguerrita.

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