DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA…
Ilaria Ravarino per il Messaggero
Maradona che si chiude in bagno a tirare coca per non farsi vedere dalle figlie. Che prende a pugni il parabrezza per allontanare i tifosi che lo vorrebbero toccare, abbracciare, come San Gennaro.
Maradona che mente è davanti alle telecamere, «il mio goal non era di mano», che si rifiuta di rispondere alle domande sul figlio illegittimo, che piange avvolto da una coperta dopo l' ultimo controllo all' antidoping. E che in quel momento, lui che dalla povera provincia di Buenos Aires era riuscito a scalare il successo (la coppa del mondo, due scudetti con il Napoli, una coppa UEFA, una Supercoppa italiana), fa temere al suo avvocato di voler compiere il gesto più estremo.
Sono questi, e molti altri, i segreti scomodi cui allude il titolo della nuova biografia-documentario di Andrea Bosello e Bernardo Nuti, Maradona: Le verità nascoste, presentato sabato al festival di Dogliani e in onda su National Geographic e Fox Sports il 23 maggio. Un documentario che non fa sconti agli eccessi del campione, ripercorrendone la parabola dagli anni Ottanta fino al mondiale del 1994, ma che allo stesso tempo restituisce la fragilità e la generosità dell' uomo dietro alla maschera. «Diego ha fatto bene a drogarsi - racconta provocatoriamente nel film Fernando Signorini, suo amico e preparatore atletico - altrimenti non sarebbe arrivato dove è arrivato.
Il circo del calcio gli ha messo addosso troppa pressione». Non sempre amato dalla stampa, da cui si sentiva perseguitato, come giocatore Maradona era adorato dai compagni di squadra, nonostante una condotta non proprio professionale: «Ci faceva sentire come se ogni partita la giocassimo partendo dall' uno a zero per noi - ricorda Ciro Ferrara - forse avremmo potuto fare di più per lui. Ma io ci ho messo una vita solo a smettere di dargli del lei, figuriamoci come avrei potuto dirgli di finirla con la droga».
E se nel documentario manca la voce delle figlie Dalma e Gianinna, spicca invece quella di Diego Armando Sinagra, figlio illegittimo del calciatore, che racconta il momento in cui potè incontrare il padre: «Ero seduto accanto a papà. Ma da tifoso del Napoli non potevo fare a meno di pensare che quell' uomo prima di tutto era il mitico Maradona. Ed era la cosa che mi emozionava di più». Maradona, dalla sua, non ha rilasciato commenti sul documentario, di cui sapeva della preparazione ma a cui però non ha voluto partecipare.
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