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UN NUOVO INIZIO… CHE SA DI FINALE - IL CAMPIONATO RIPARTE CON INTER-NAPOLI, UNA SFIDA GIÀ DECISIVA PER LE SORTI DELLA SERIE A - I NERAZZURRI NON POSSONO PERMETTERSI ERRORI E PUNTANO SUL RIENTRO DI LUKAKU PER PROVARE L'ASSALTO ALLO SCUDETTO - GLI UOMINI DI SPALLETTI, CHE AL MOMENTO SONO GLI UNICI IMBATTUTI NEI 5 CAMPIONATI PRINCIPALI EUROPEI, PROVANO AD ALLUNGARE IL DISTACCO SULLE INSEGUTRICI…
Alessandro Bocci per il "Corriere della Sera"
Mica è facile preparare una partita così dopo 52 giorni di niente. L'Inter non può sbagliare l'incrocio scudetto con il Napoli, deve riattivare i sensi in un lampo, ritrovare gli equilibri, la concentrazione, la tensione di certe notti speciali, convincersi che può mettere all'angolo l'invincibile Spalletti, l'unico a non aver mai perso neppure una volta nell'Europa che conta. Come una finale, è il ritornello di chi è sull'orlo del baratro e ha davanti un solo risultato.
Ma proprio le finali sono la specialità di Simone Inzaghi, che ne ha giocate 6, vincendone 5, 3 di Supercoppa e 2 di Coppa Italia. L'Inter, spalle al muro, confida nel ritorno di Lukaku e si affida al suo allenatore per non perdere subito di vista l'obiettivo. Prima della sosta aveva vinto 6 delle ultime 7 partite, ma aveva fallito l'assalto più importante, cadendo allo Stadium contro la Juve. Gli scontri diretti sono una macchia interista, sinora ha vinto solo l'ultimo con l'Atalanta.
Ma questo è qualcosa in più, è una sfida senza appello come quelli che Simone ha governato con il piglio dell'allenatore di successo, prima alla Lazio e poi a Milano. Inzaghi non ha mai vinto lo scudetto nella sua carriera e se a Roma la missione era oggettivamente impossibile, qui la musica è diversa. Ha perso il primo round contro il Milan, non può finire fuori dai giochi all'inizio di gennaio nel secondo anno della sua avventura nerazzurra. Stasera non deve sbagliare niente, in una partita che cambierà pelle e anima più di una volta nei 90 minuti. L'Inter è la squadra che ha segnato di più nel primo quarto d'ora, il Napoli quella più reattiva nell'ultimo. Ma sono indicazioni che provengono dal «vecchio» campionato. Quello nuovo potrebbe essere diverso. Già oggi capiremo quanto.
Spalletti, come Inzaghi, lo scudetto non lo ha mai vinto, almeno in Italia, e ha davanti un'occasione forse irripetibile, anche quella di prendersi una rivincita contro la squadra che lo ha sedotto e poi abbandonato, preferendogli Conte. Luciano, artigiano della panchina, studioso del mestiere e innovatore, si meriterebbe di vincere il campionato ma in questa lunga vigilia non avrà dimenticato che l'anno scorso, proprio a San Siro contro i nerazzurri, ha perso per la prima volta e che da quel momento il cammino della sua creatura è stato claudicante, con una vittoria e ben tre sconfitte nelle successive 7 partite. Allora, anche lui, come Simone, nonostante l'enorme vantaggio da gestire, sentirà il peso della ripartenza e di una notte che vale una stagione e può valere una carriera.
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