DAGOREPORT – MARINA E PIER SILVIO NON HANNO FATTO I CONTI CON IL VUOTO DI POTERE IN FAMIGLIA…
Gianfranco Teotino per il Messaggero
E' un Mondiale last minute. Sono 29 i gol segnati finora dopo l' 85'. Vuol dire nientemeno che il 19,9% del totale. La vecchia, cara zona Cesarini da eccezione diventa regola. Per chi assiste lo spettacolo è assicurato, chi è in campo non può mai stare tranquillo. La tendenza, già registrata fin dalle prime partite, non si è arrestata neppure negli ottavi.
Il Belgio ha eliminato il Giappone con il secondo gol più tardivo della storia, al 93'43 (resta insuperato il rigore di Totti contro l' Australia nel 2006: al 94'24), e lo stesso colpo di testa di Mina che ha fatto rivivere agli inglesi l' incubo dei rigori è arrivato alle soglie del 93'. Si segna tanto tardi, non solo perché ci si batte fino all' ultimo respiro, ma anche perché i tempi necessari alla consultazione del Var hanno indotto gli arbitri ad aumentare i tempi di recupero in media di circa 3 minuti.
LE NOVITÀ Effetto Var pure sull' assegnazione dei calci di rigore. Siamo già arrivati a 28, più del doppio cioè rispetto all' intero Mondiale brasiliano, quando ne vennero fischiati 13 in tutto. E anche se non ne sono stati sbagliati pochi, sette, cioè il 25% del totale, uno su quattro, le 18 realizzazioni dal dischetto hanno consentito di ridurre il gap di reti finora segnate rispetto all' edizione precedente: 154 nel 2014, 146 oggi.
Piuttosto, continua ad aumentare il peso specifico dei gol su palla inattiva: 64 su 146 e cioè il 44%. Mai così tanti: al massimo si era arrivati al 38% negli Usa nel 1994. Eppure, nonostante questi dati possano far pensare al contrario, si gioca un calcio tutt' altro che brutto. Sì, spesso la fisicità prevale sulla tecnica pura, ma l' ostruzionismo non è all' ordine del giorno. Rispetto al recente passato, si cercano vie più dirette per andare in porta.
Le eliminazioni precoci di Germania e Spagna hanno a che vedere con un certo esaurimento del modello tiki-taka, specie se realizzato a ritmi tanto bassi.
Cinque delle otto squadre qualificate per i quarti di finale hanno superato gli ottavi con un possesso palla inferiore agli avversari. Le tre eccezioni sono Belgio e Croazia, perché si sono trovate in difficoltà contro avversarie, Giappone e Danimarca, di caratura inferiore, e Inghilterra (comunque solo al 51% con la Colombia), che è, fra le nazionali rimaste, quella che più ricorre alle ragnatele di passaggi, non è più tempo di palla lunga e pedalare. Impressiona che il Brasile abbia tenuto il pallone meno del Messico (47%).
Ma questo è un Brasile particolare: abbina qualità e velocità a equilibrio e solidità. Perciò è il grande favorito. A meno che l' esplosività della Francia, e soprattutto di Mbappé, non creino la sorpresa. Proprio Francia-Brasile dovrebbe essere la semifinale più bella. Dall' altra parte Croazia e Inghilterra, salvo colpi di scena, aspettano sornioni.
belgio giapponespagna eliminazione
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