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Ivan Nechepurenko per “The Moscow Times”
petr pavlensky si cuce la bocca
Quando l’investigatore Pavel Yasman fu incaricato di interrogare l’artista Petr Pavlensky, noto per le sue proteste politiche choc, non immaginava che quella conversazione gli avrebbe cambiato la vita. Per diversi mesi ha fatto domande al performer di San Pietroburgo, nell’ambito del processo che lo vedeva accusato dal governo, ma alla fine Yasman ha lasciato il lavoro alla Commissione Investigativa Russa (equivalente dell’FBI americana) e ha deciso di unirsi ai sostenitori di Pavlensky, che tutti conoscono perché negli anni si è cucito le labbra e si è inchiodato il pene alla Piazza Rossa.
pavlensky si inchioda il pene sulla piazza rossa
Yasman ha anche intrapreso la carriera legale per difendere l’artista, arrestato peraltro per aver vandalizzato un ponte del centro città, bruciando dei pneumatici in solidarietà alle proteste anti-governative in Ucraina. Rischia tre anni di carcere per questo. Nei tre lunghi interrogatori, tenuti da marzo a giugno 2014, Pavlensky e Yasman hanno discusso per lo più dei limiti dell’arte. Il secondo prendeva in giro il primo, salvo poi cambiare lentamente idea, fino a scegliere le dimissioni: «Ritengo che il lavoro di Pavlensky renda la gente più critica e cambi il suo punto di vista».
Per l’artista un simile cambiamento è stata una sorpresa: «Pensavo che Yasman cercasse solo un modo per ottenere la mia fiducia durante gli interrogatori. Allo stesso tempo so che molti agenti non concordano con la linea governativa. Molti diventano strumenti, qualsiasi umanità viene soppressa. Altri dubitano della correttezza della loro azioni e l’elemento umano torna alla luce. Ricevo molte lettere di gente che pensa io sia pazzo e poi mi ringrazia per avergli fatto cambiare prospettiva».
pavlensky infiamma i pneumatici
pavlensky
petr pavlensky
petr pavlensky
pavlensky support female punk
petr pavlensky
petr pavlensky
Pyotr Pavlensky
Concorda l’avvocato Dmitry Dinze, che difende l’intero gruppo di protesta “Voina”: «Il sistema è completamente corrotto e molti non vogliono farne parte». Lui stesso è un ex investigatore che ha rassegnato le dimissioni quando i suoi superiori gli hanno fatto pressioni per accusare di omicidio un uomo innocente. Al processo del 15 luglio è stata rigettata la richiesta di Yasman di rappresentare il suo assistito Pavlensky. La Corte si riunirà a settembre prossimo.
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