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UN INTERINALE ALL'INTER - SILURATO DE BOER, IL TECNICO DELLA PRIMAVERA STEFANO VECCHI PORTERÀ LA SQUADRA A SOUTHAMPTON, IN ATTESA DI UN ALLENATORE DEFINITIVO: IN POLE POSITION C'È STEFANO PIOLI - NOVE ALLENATORI IN SEI ANNI, DOPO IL TRIPLETE DI MOURINHO UNA SQUADRA (E UNA SOCIETÀ) ALLO SBANDO. CON PADRON-CINI CHE DA PECHINO NON POSSONO GESTIRLA (TRONCHETTI DIXIT)

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1. CALCIO: VECCHI ALLERTATO, ATTESO AD APPIANO GENTILE

 (ANSA) - Stefano Vecchi e' stato preallertato dall'Inter ed e' atteso ad Appiano Gentile. Il tecnico della Primavera guidera' la squadra nella trasferta contro il Southampton in attesa della scelta definitiva. In queste ore ha preso consistenza la possibilita' che sia Stefano Pioli il successore di De Boer.

 

 

2. DA DE BOER A PIOLI L' INTER CAMBIA ANCORA NOVE TECNICI IN SEI ANNI PER SCORDARE MOURINHO

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Andrea Sorrentino per ''la Repubblica''

 

La fine era nota, ma intanto bisognava smuovere una montagna, per giunta lontana novemila chilometri. È stato come svolgere una seduta di telecinesi (da leggere con l' ultima "e" aperta), insomma un' impresa alla Uri Geller, per chi l' ha visto e per chi ci crede. Ma pare che il miracolo sia riuscito, stamattina ne avremo conferma. La logica, il buon senso, l' unanimità pressoché assoluta dei giudizi e dei commenti, i consigli dei dirigenti italiani che hanno sott' occhio la squadra ogni giorno, hanno convinto il gruppo Suning, proprietario dell' Inter, ed Erick Thohir, presidente del club.

 

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Frank De Boer è in uscita, ieri è stato il suo ultimo giorno alla Pinetina. Il principale candidato a sostituirlo è Stefano Pioli.

 

De Boer esce di scena non perché sia un cattivo ragazzo, né un pessimo allenatore, anche se ha commesso i suoi errori perché non conosceva nulla di questo ambiente: magari farà bene in altri club, in fondo è solo un professionista capitato nel posto sbagliato e nel momento sbagliato, come altri che in questi anni si sono imbattuti nell' Inter e nelle sue spire, per poi lavorare con profitto altrove (Gasperini e Ranieri su tutti). L' ottavo allenatore dell' Inter nell' era post Mourinho cade per mancanza di risultati e per un rapporto difficile con lo spogliatoio.

 

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Un tecnico non può perdere una partita ogni due (7 sconfitte in 14 gare ufficiali) senza che ci siano conseguenze, men che meno in una squadra che partiva per entrare fra le prime tre della classifica, mentre ora è dodicesima. I suoi metodi di allenamento e il suo approccio alle gare e ai giocatori sono stati lentamente rigettati dal gruppo, col quale non è entrato in sintonia, fino alle frizioni, evidenti, con Kondogbia, Brozovic e Banega su tutti, ma anche l' esclusione dai convocati di Gabigol contro la Samp e la reazione stizzita di Eder dopo la sostituzione a Genova hanno evidenziato problemi interni.

 

E quando un allenatore non ha la squadra dalla sua parte, quali che siano i motivi o le colpe da ripartire, non può avere un destino felice. Ma tutta l' avventura di De Boer è partita zoppa: era chiaro fin dall' inizio che il suo non fosse il profilo ideale per guidare l' Inter. E questa è una colpa da ascrivere a Erick Thohir, ma se ne riparlerà (tra l' altro il presidente piange la scomparsa del padre Teddy, il patriarca che ha dato il via alla fortuna di famiglia).

 

Stefano Pioli insomma è a un passo dal diventare l' allenatore dell' Inter, bruciando la concorrenza di Leonardo e Blanc. Sarà il terzo tecnico in meno di tre mesi.

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Pioli ha un anno di contratto con la Lazio ma la rescissione è un puro atto formale. All' Inter firmerà un accordo da un anno e mezzo, per circa 1.5 milioni a stagione di ingaggio. È curioso il riaggancio tra Pioli e Candreva, che ai tempi della Lazio polemizzarono duramente perché il tecnico negò la fascia di capitano al giocatore, che se la prese moltissimo, iniziando ad avvicinarsi all' Inter.

 

Probabilmente Pioli non farà in tempo a seguire la squadra a Southampton, visto che la partenza è domattina: l' Inter sarà guidata da Stefano Vecchi, tecnico della Primavera. È curioso che la svolta tecnica di ieri, da tempo auspicata dalla corrente italiana del club, sia arrivata in contemporanea con le dichiarazioni di Marco Tronchetti Provera a Radio Rai: «Nel calcio l' unica formula vincente è una proprietà appassionata e vicina alla squadra. La proprietà cinese deve affidarsi a una persona che conosca il campionato italiano e con pieni poteri per gestire la squadra, una persona di loro fiducia, perché non si gestisce una squadra da Jakarta, Pechino o Nanchino. Cambiare allenatore a ridosso dell' inizio del campionato è stato un errore».

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Non sarebbe un attacco diretto a Suning, ma un invito ad aumentare il peso dell' italianità nell' Inter. Intanto Massimo Moratti, sullo sfondo, segue sempre da vicino ogni cosa che riguardi l' Inter.

E se son rose fioriranno.

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