ippopotamo galleggiante

IPPO CALLING! - UNA SCULTURA DI IPPOPOTAMO “INVADE” IL TAMIGI. È DELL’ARTISTA CHE MANDÒ IN GIRO PER IL MONDO UNA PAPERELLA GIGANTE: “VOGLIO FAR USCIRE LA GENTE ALL’APERTO, STACCARLI DA TABLET E SMARTPHONE”

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Paola De Carolis per “La Lettura - Il Corriere della Sera

 

L’acqua grigia del Tamigi ha un nuovo abitante, un animale che non può non suscitare un sorriso: si tratta di un ippopotamo di legno lungo 21 metri, con le orecchie rosa, le narici larghe e gli occhi neri da cartone animato. Ha fatto il suo ingresso in pompa magna, attraversando le monumentali barriere del Tamigi e ha sfilato davanti alla Tate Modern e sotto il ponte della Torre.

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Dopo la gigantesca papera galleggiante che ha solcato mari e oceani per raggiungere Francia, Brasile, Stati Uniti, Cina e Australia, l’olandese Florentijn Hofman ha creato per la capitale britannica un animale ispirato dal passato del fiume. «In epoca preistorica — ha spiegato lo scultore, appassionato creatore di animali fiabeschi giganteschi — a pochi metri da quella che oggi è Trafalgar Square nuotavano gli ippopotami». Ecco quindi l’opera, commissionata da Totally Thames, un festival sul Tamigi e le comunità che vi abitano attorno.

 

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Se l’identità della scultura ha radici storiche, il suo obiettivo è un altro: «Voglio attirare la gente fuori, obbligare i londinesi a togliere gli occhi da tablet e smartphone e rivolgerli al Tamigi», racconta Hofman. Una prima breve indagine indica che la missione è riuscita: in questi giorni nei pressi di Vauxhall, dove l’«IppopoTamigi» ormeggia, si sono accalcati centinaia di adulti e bambini felici. L’operazione simpatia ha il tempo dalla sua.

 

L’ippopotamo rimarrà infatti a Londra sino al 28 settembre. Per Hofman, la prima commissione britannica rappresenta l’opportunità di tornare a quello che è un tema per lui fondamentale, l’impatto sociale della sua arte. «Le mie sculture sono sempre in luoghi pubblici perché voglio offrire alla gente un diversivo, un’alternativa alla routine. Mi piace l’idea che dalla mia arte possa nascere una conversazione, o che qualcuno possa rimanerne sorpreso».

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Il Tamigi, inoltre, aveva bisogno secondo Hofman di una folata di simpatica creatività: «È un fiume che si presenta serio. La città gli si snoda attorno, ma non sembra un fiume molto coccolato», fa notare. «Mi piacerebbe che ci fossero più persone vicino all’acqua, questo fiume ha una lunga storia da raccontare. Bastano pochi passi che si trovano decine di oggetti interessanti, autentici reperti».

 

Hofman sgrana gli occhi come un bambino. Le sue creazioni hanno una dimensione infantile: «Provare le emozioni pure e intense che provavamo da piccoli è un grande piacere». Le sculture nascono da oggetti che hanno una risonanza emotiva, dai giocattoli di plastica alle infradito del mare, allo stesso «IppopoTamigi», che deve il suo buffo aspetto anche alle illustrazioni di un libro per l’infanzia caro alla figlia di Hofman.

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Terminato il periodo di residenza londinese, l’ippopotamo potrebbe cambiare casa, ma di certo non finirà in un museo. «Con ogni installazione c’è la responsabilità del dopo. Cerco di riciclare i materiali». Il nuovo progetto? Un coniglio gigantesco a Taiwan, che sarà inaugurato proprio oggi, domenica 7 settembre. «Ci sdraieremo tutti accanto al coniglio per ammirare la luna» .