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JUVE-INTER NON FINISCE MAI – RONALDO: “LO SCONTRO CON IULIANO? IN QUEL PERIODO C’ERA UN CLIMA DA GUERRA FREDDA”- DEL PIERO REPLICA: “LA JUVE NON AVEVA BISOGNO DI AIUTI” – SUL 5 MAGGIO IL FENOMENO NON CERCA ALIBI: “COLPA NOSTRA MA IN QUELLA SETTIMANA…” – IL BRASILIANO PARLA DEGLI INFORTUNI, DEL PALLONE D’ORO (“LO AVREBBERO MERITATO IN 5”) E DELLA SUA AVVENTURA DA PRESIDENTE DEL VALLADOLID: "TORNARE A GIOCARE? TROPPI RISCHI” – VIDEO

 

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Juve-Inter non finisce mai. Ronaldo in diretta Instagram con Del Piero torna a parlare dello scontro con Iuliano e del rigore non dato da Ceccarini nel ’98: “Posso capire gli errori ma in quel periodo c'era un clima da guerra fredda”. L’ex capitano bianconero ribatte: “La Juve non aveva bisogno di nessun aiuto. C'era una tensione che arrivava da altre parti, non solo dall'Inter. Sono stati anni macchiati ma è stato il periodo più bello del calcio italiano".

 

Sul 5 maggio e lo scudetto perso ‘Ronie’ non cerca alibi: “L’abbiamo perso noi, senza nessuna altra interferenza”. Lui già aveva rotto con Cuper che nella partita persa con l’Atalanta lo aveva fatto scaldare per 35 minuti: “Avevo capito che il mio futuro sarebbe stato distante da lui”. Ma la partita con la Lazio è un’altra storia. “Sono successe troppe cose strane quella settimana. Si parlava di Nesta all’Inter come affare fatto, siamo andati rilassati all’Olimpico. È una ferita che rimane, ogni anno pubblicano su Instagram le mie foto mentre piango. Ho vinto due mondiali ma non mi fa male parlare delle sconfitte. Nel calcio si vince e si perde…”

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“Il tuo arrivo in Italia mi ha dato uno stimolo incredibile”, pennella Pinturicchio che ha ancora negli occhi lo slalom speciale e il gol-capolavoro di Ronaldo contro il Compostela: “Ho pensato che quelli del Barcellona fossero pazzi a lasciare andare un attaccante del genere ed ero anche incazzato perché l’aveva preso l’Inter. Ho iniziato ad allenarmi per diventare più veloce, più potente”.

 

“All’Inter è stata una storia d’amore bellissima”, sospira Ronaldo, non solo calcisticamente. 7 anni in Italia, un regalo di Dio. Quando sono arrivato, il campionato italiano era il migliore del mondo. Lì sono iniziate le nostre sfide anche con la Nazionale, come il 3-3 in Francia”.

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“Anni fantastici in cui è successo di tutto”, riprende Del Piero: “Abbiamo gioito e sofferto per un infortunio che ci ha cambiato la carriera”. Ribatte il Fenomeno: “Quegli incidenti mi hanno reso un uomo migliore. Dopo il primo infortunio, nelle mie chiacchierate con Dio, dicevo spesso: ‘Perché è capitato a me?’. Un calvario durato due anni. “Ma ho imparato tanto da questo, ho una nuova disciplina”.

 

Oggi Ronaldo è il presidente del Valladolid che lotta per la salvezza nella Liga: “Mi sto divertendo ma ogni settimana è una sofferenza pazzesca. Nella mia carriera ero abituato a combattere per vincere i campionati, qui c’è da lottare per non retrocedere. La ripresa del campionato? In Spagna i numeri sono calati tantissimo ma il virus è ancora in giro. Troppo rischioso tornare a giocare ma accetteremo qualsiasi decisione. Il Brasile? Ormai ci vado pochissimo. Quest’anno non sono andato neanche per il Carnevale. Quando giocavo litigavo sempre per andarci. Ho fatto casini ma alla fine avevano ragione i dirigenti che mi multavano. Quante cazzate fai da giovane…”

 

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Il Fenomeno non dimentica gli anni al Milan ed esalta le qualità calcistiche e umane di Paolo Maldini: “Lui, Del Piero, Totti, Raul e Roberto Carlos meritavano il Pallone d’Oro”. Risponde Del Piero: “Ormai è tardi per vincere il Pallone d’Oro ma verrò a trovarti a Valladolid così mi fai vedere come si fa il presidente…”

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