DAGOREPORT - BENVENUTI AL GRANDE RITORNO DELLA SINISTRA DI TAFAZZI! NON CI VOLEVA L’ACUME DI…
Mario Sconcerti per Corriere della Sera
Juve e Napoli insistono e lo fanno anche con facilità . Forse è la lunghezza di questo loro passo in più la prima sorpresa della stagione. La Juve in due partite d'agosto ha segnato 8 reti alla Lazio, senza arroganza, a volte con difficoltà , in modo cioè assolutamente normale, ma alla fine una normalità stordente.
Il Napoli passa su un campo difficile in fondo a una partita difficile dominata però dai suoi solisti. Hanno lasciato qualche perplessità i 2 gol subiti, ci sono stati errori abbastanza evidenti in difesa. Ma la squadra ha personalità , è sicura di sé, 4 gol al Chievo a Verona non li segna nessuno e pochi riaprirebbero per tre volte la partita dopo essere stati per due volte ripresi in trasferta.
Tiene benissimo il Napoli anche il confronto con la Juve. L'impressione è quella di una grande squadra, meno compatta, più occasionale della Juve, ma con altrettanti momenti di grande calcio. La Juve nel frattempo ha fatto un salto di qualità che deve ancora imparare a gestire fino in fondo.
à una Juve di più anime, la crescita di Vidal e Pogba ha spostato il gioco sull'individualismo, lo stesso arrivo di Tevez va in quella direzione. C'è molta sicurezza, a volte si sfiora la sufficienza, si tiene il pallone con qualche accenno accademico, poi si cerca di addormentare la partita, non è la Juve isterica di un anno fa. Sembra più matura ed europea, ma anche più facile a lasciare campo agli avversari.
Per un quarto d'ora ha subìto troppo, per un'ora i suoi fantasisti hanno fatto la partita. Credo sia in questa differenza di buon odore metropolitano la nuova generalità della Juve, la sua ultima differenza. Meno squadra, più insieme di grandi giocatori. Vidal ha pochi rivali oggi nel mondo per la completezza del suo lavoro. Non ha la fantasia di Pogba, ma pensa proprio calcio in modo diverso, quasi alieno, più diretto e imprevedibile allo stesso tempo.
E Bonucci più che un libero è diventato uno schema a parte. «Palla a Bonucci», e il gioco ricomincia esatto. Insomma, se a Genova la Juve era piaciuta, ieri ha colpito non per perfezione, ma per facilità di magie, accelerazioni individuali, qualità complessiva. Resta la migliore, ma il Napoli è attaccato alla ruota.
Il Napoli ha un giocatore che nessuno ha, Hamsik. Sono stati storicamente giocatori di questo genere ad aver preso per mano squadre disabituate allo scudetto e ad avercele portate. Da Riva, a Chinaglia, a Maradona, a Fanna. Hamsik è di quella specie. Può fare da solo la differenza.
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