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Alessandro Bocci per il “Corriere della Sera”
Tornare a Siviglia dove, di fatto, hai perso il treno giusto per l' ultima Champions, può essere utile per stare più attento e controllare meglio il tabellone delle partenze e degli arrivi: perché il momento della Juventus in Europa è qui e ora. E sbagliare ancora nella fase iniziale - dove la attendono anche Lione e Dinamo Zagabria - sarebbe grave. La prima sfida per i bianconeri sarà proprio con gli spagnoli, ma allo Stadium: l' occasione giusta per dare subito un segnale forte.
Anche per il Napoli le palline di Montecarlo hanno la faccia sorridente: potevano essere Barcellona, Real Madrid o Bayern gli avversari di prima fascia, invece è capitato il Benfica, che arriverà al San Paolo alla seconda giornata. Alla sezione Rimpianti, anche il Napoli ha già dato. E anche per questo il rischio di sottovalutare qualsiasi avversario va accuratamente evitato: a maggior ragione per la squadra di Sarri, che ha due trasferte toste dal punto di vista ambientale come Kiev (al debutto) e Istanbul, contrada Besiktas.
L' esperienza serve proprio a questo, a non ripetere errori piccoli o grandi, in un torneo dove contano i dettagli e anche un po' di fortuna: una tra Barcellona e Manchester City di Guardiola (girone C) e una tra Bayern Monaco e Atletico Madrid (girone D) ad esempio arriverà seconda nel proprio girone e quindi sarà un pericolo pubblico agli ottavi per chi vincerà il proprio raggruppamento.
Per la Juventus però non è il tempo dei calcoli: «Sappiamo bene il ruolo che dobbiamo recitare - dice l' a.d. bianconero Beppe Marotta - ed è quello di vincere il nostro gruppo: abbiamo l' obbligo di farlo e non ci dobbiamo nascondere. Ci sentiamo pronti per affrontare un cammino impegnativo: ci siamo rafforzati proprio per questo».
Massimiliano Allegri sa che in un girone così, c' è molto da guadagnare ma anche da perdere. Per cui tocca proprio il tasto dolente dell' Andalusia, dove a dicembre la Juventus perse (1-0) quando le bastava un pareggio per arrivare prima: il secondo posto dietro al City le costò l' incrocio col Bayern Monaco agli ottavi: «A Siviglia l' anno scorso abbiamo perso un' occasione - il messaggio di Allegri - Lione e Zagabria son campi caldi: servirà attenzione, conosciamo il nostro obiettivo!».
Gli spagnoli sono in Champions anche quest' anno perché hanno vinto per la terza volta consecutiva l' Europa League, dove non avranno voglia di tornare: ma al posto di Unai Emery in panchina c' è il cileno Sampaoli e la squadra, che si affida anche a Franco Vazquez, sembra meno solida di un anno fa. I pericoli del Lione si chiamano Valbuena, Lacazatte e Fekir. La stellina superstite della Dinamo è Coric, perché Pjaca è finito proprio alla Juve e Rog lo sta prendendo il Napoli.
La squadra di Sarri incrocia Yarmolenko (Kiev) e due vecchie conoscenze italiane come Quaresma (Besiktas) e Julio Cesar (Benfica). Ma col Portogallo e i portoghesi, l' Italia per quest' anno ha già dato: lo scivolone della Roma è lì a ricordarlo.
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