DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Antonio Riello per Dagospia
Il Movimento Preraffaellita è una delle manifestazioni più rutilanti e curiose prodotte dal disagio dalla Modernità nella seconda metà del XIX secolo. Un morbo Tardo-Romantico che intravedeva nella rassicurante stabilità (più immaginaria che reale) del Medioevo un antidoto alle stressante velocità di cambiamento sbobinato dalla Rivoluzione Industriale. Un fenomeno più evidente sul suolo britannico, almeno all'inizio, dove la furiosa corsa allo sviluppo materiale travolgeva spietatamente ogni certezza (o almeno la metteva in crisi).
Chi comprese con più lucidità i pericoli e l'importanza di questo momento fu John Ruskin, il coltissimo esteta che cercò di mettere museruola e guinzaglio al progresso vittoriano (senza peraltro assolutamente riuscirci). In particolare vedeva la sostituzione della paziente abilità artigianale con l'impersonale ed affrettata produzione industriale su larga scala come una immane tragedia per la qualità della vita e il gusto dei posteri. A qualcuno oggi forse potrebbe anche venire la tentazione di dagli ragione...
Ogni ideologia ha sempre bisogno della sua propria estetica (costruita su misura o anche trovata già pronta). Lo stile Neo-Gotico divenne l'ingombrante e decorato testimone Architettonico di questo sentimento. Contemporaneamente alcuni zelanti pittori britannici, considerando Raffaello Sanzio come il simbolo di una di iniziale degenerazione della grande Arte Europea (l'inizio appunto della "Modernità"), decisero polemicamente di definirsi Pre-Raffaelliti. L'idea era di creare una comunità artistica ideale di stampo medievale.
Dante Gabriel Rossetti ne era il teorico e il "Maestro" riconosciuto e Ruskin appunto l'ispiratore. Gli esiti del gruppo furono in realtà molto disomogenei e gli altri artisti (John Everett Millais, William Holman Hunt, Ford Madox Brown, Dyce William, Arthur Hughes, Henry Wallis, Edward Burne-Jones, John William Waterhouse, per citare i più noti) seguirono alla fine molto le proprie inclinazioni personali alternando fasi di adesione a momenti di distacco.
I soggetti dei quadri erano in genere il frutto (a volte un po' ingenuo, a volte addirittura stereotipato) dell'immaginario collettivo ottocentesco rispetto alla Cristianità Medievale che veniva percepita come un luogo felice e puro. Un rifugio sicuro per proteggersi dalla minacciosa e caotica volgarità del presente.
La confraternite sono in ogni caso fatte di "fratelli" e di "sorelle" e sono queste il vero oggetto della mostra in corso alla National Portrait Gallery, curata da Jan Marsh. Poter rivisitare questo eterogeneo movimento seguendo una prospettiva di gender (inedita finora in questo specifico contesto) è un'opportunità assolutamente stimolante che, al di là dei magnifici quadri esposti, rende consigliatissimo il pellegrinaggio alla mostra. Va detto che tutte le dodici donne di cui si racconta la storia assommavano (in vario modo e probabilmente con una certa fatica) diversi ruoli: pittrici e disegnatrici, ma anche modelle, mogli, amanti, muse ispiratrici, assistenti di studio, confidenti, amiche, segretarie. In mostra non ci sono solo opere d'arte ma anche stoffe, abiti, scarpe, arredi, documenti, lettere e oggetti quotidiani legati a quell'ambiente. Insomma la vita privata che avvolgeva i Preraffaelliti.
Effie Gray Millais è il nome più noto, non tanto per la sua attività artistica (comunque di tutto riguardo) ma per la scandalosa storia che la coinvolse. Effie era la bella moglie di John Ruskin (che pare non avesse mai consumato il matrimonio con lei a causa della particolarmente folta peluria pubica della stessa che sembrava lo "spaventasse" in particolar modo, così riportava insistentemente il gossip del tempo) e che divenne l'amante (e poi la moglie) del pittore John E. Millais, conosciuto proprio mentre l'artista stava facendo un ritratto (che poi diventerà famoso) a Ruskin.
Fanny Eaton proveniva dalla Jamaica e alle difficoltà dell' ''essere donna" doveva aggiungere anche non indifferenti pregiudizi etnici. Fu spesso il soggetto di ritratti. La sua toccante vicenda è portata a conoscenza del grande pubblico qui per la prima volta.
Jane Burden Morris, ricamatrice di straordinario talento, fu la moglie dello scrittore e eco-socialist William Morris (il fondatore del celebre British Arts & Crafts Movements) ed ebbe una vivace, lunga e chiacchierata storia d'amore con Dante Grabriel Rossetti. I forti tratti del suo caratteristico volto, di tempra neoclassica, sono assurti indiscutibilmente ad icona di riferimento del Movimento Preraffaellita.
Georgiana Burne-Jones sacrificò con generosità la propria carriera artistica per sostenere attivamente e completamente quella del famoso marito Edward.
Elizabeth Siddal non solo disegnò, scrisse poesie e dipinse ma prestò le sue gentili fattezze al quadro più noto dell'epoca, l' Ophelia di John E. Millais dipinta tra il 1851 e il 1852, opera direttamente dedicata all'infelice innamorata di Amleto.
Maria Zambaco, di origine greca, fu un'altra notevole disegnatrice che posò spesso come ambita modella. Era una socialite di grande successo nella Londra dell'epoca.
Christina Rossetti (sorella dell' "uomo immagine" della confraternita, Dante Gabriel a cui non dispiaceva affatto comunque trasformare le sue numerose modelle in trastulli sessuali) era la poetessa riconosciuta del gruppo e una creatura dal temperamento sottomesso e romantico. Il padre, Gabriele, era un poeta italiano. La madre, Frances, risulta essere nientemeno che la sorella del medico di Lord Byron (quel John William Polidori che è presente nella villa sul lago di Ginevra quando, nel 1816, Mary Shelley scrive "Frankenstein").
Poi ci sono le vicende di personaggi meno noti come Joanna Wells, Marie Spartali Stillman, Evelyn de Morgan, Annie Miller, Fanny Cornforth.
Senza il sostanzioso contributo tutte queste signore (che oggi potrebbero essere definite senz'altro multitask) i nostri celebri artisti Preraffaelliti non sarebbero stati gli stessi. E probabilmente non ce l'avrebbero proprio fatta....
Si capisce immediatamente che nella Gran Bretagna vittoriana (seppure sicuramente all'avanguardia in fatto di parità di sessi) la situazione era e rimaneva davvero ancora durissima per le donne che volevano accedere a ruoli extra-famigliari di un certa consistenza. Tra questi ruoli naturalmente anche quelli che avevano a che fare con la produzione artistica. Certamente le suffragettes saranno poi decisive per migliorare in modo significativo le cose. Ma bisognerà aspettare il massacro della Prima Guerra Mondiale, con la maggior parte degli uomini al fronte, perchè all' "Altra Metà del Cielo" venga riconosciuto un ruolo fondamentale nel mondo del lavoro. Purtroppo non per (naturale) dovuto rispetto ma piuttosto per impellente e irrinunciabile necessità strategica.
PRE-RAPHAELITE SISTERS
National Portrait Gallery
St. Martin's Place, Charing Cross, Londra WC2H 0HE
Fino al 26 Gennaio 2020
evelyn de morganford madox browndante gabriel rossetti 8dante gabriel rossetti 2dante gabriel rossettihunt
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