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Francesco Persili per “Dagospia”
Liga violenta. Spagna sotto choc per la morte del tifoso del Deportivo La Coruna, Francisco “Jimmy” Taboada, vittima della battaglia ultrà di Madrid. Picchiato e gettato nel Manzanarre durante gli incidenti scoppiati in mattinata col fronte più trinariciuto degli aficionados dell’Atletico, l’uomo appartenente ad uno dei gruppi più violenti del tifo galiziano è stato portato in ospedale dove è morto per arresto cardiaco.
SCONTRI PRIMA DI ATLETICO-DEPORTIVO
Rivalità (pseudo)politiche tra gli ultrà del Frente Atlético (di destra) e i Riazor Blues del Deportivo (di estrema sinistra) sarebbero all’origine degli scontri pianificati, secondo quanto riferiscono i media spagnoli, tramite WhatsApp. Alla maxi-rissa lungo il fiume Manzanarre, hanno partecipato al fianco dei tifosi del Depor gli ultrà di due squadre madrilene, i Bukaneros, frangia di estrema sinistra del Rayo Vallecano, e gli Alcor Hooligans sostenitori dell’Alcorcon.
I teppisti erano armati di spranghe di ferro, pali di legno e bottiglie. La polizia avrebbe identificato più di 70 persone arrestandone finora 11. Taboada non è la prima vittima del calcio in Spagna.
SCONTRI PRIMA DI ATLETICO-DEPORTIVO
Nel 1985 Luis Montero Dominguez fu ucciso durante un incontro di Segunda Division, sette anni più tardi la tragedia del Sarrià quando un 13enne fu ucciso da un bengala poco prima dell’inizio della partita tra Espanyol e Cadice. Nel 1994 uno studente, Emiliano Lopez Prado, fu accoltellato in un bar di La Coruna da un tifoso dell’Atletico Madrid dopo aver esultato al gol del Barcellona. Quatto anni più tardi ancora sangue sulla Liga: un tifoso del Real Sociedad fu pugnalato a morte vicino allo stadio Calderon da un ultrà rojiblanco appartenente alla frangia oltranzista del Frente Atlético.
Per questo ha sollevato molte polemiche la decisione della Commissione nazionale contro la violenza di considerare la partita tra Atletico e Depor «a basso rischio» così come la scelta di far disputare lo stesso la partita conclusa con la vittoria della squadra di Simeone.
L’allenatore dei biancorossi si dice addolorato per la tragedia: «Una situazione che non ha nulla a che vedere con il calcio. La colpa è della società. Chi deve occuparsene, è bene che cominci a farlo sul serio»: L’Atletico Madrid ha subito duramente condannato gli incidenti, il presidente dei colchoneros Enrique Cerezo: «Gli incidenti? Il calcio non c’entra nulla.
Quello che è successo è opera di estremisti». La Commissione ha convocato una riunione per lunedì alla presenza del ministro dell’Interno per valutare l’accaduto e per arginare la follia ultrà: i tifosi del Deportivo, intanto, hanno già minacciato di vendicarsi.
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