SANTONI NEL PALLONE - VAN GAAL CHOC, 3 VITTORIE IN 10 PARTITE - IL PARA-GURU OLANDESE SULLA PANCA DEL MAN UNITED FA PEGGIO DI MOYES: MA LO SCOZZESE NON AVEVA AVUTO UN BUDGET DA 200 MLN - KLOPP FLOP: IL BORUSSIA DORTMUND È IN ZONA RETROCESSIONE

Luca Pisapia per “il Fatto Quotidiano

 

La prima disfatta di Louis Van GaalLa prima disfatta di Louis Van Gaal

Il paragone è impietoso. Luis Van Gaal, il santone olandese erede di Rinus Michels e maestro riconosciuto di Guardiola e Mourinho, sulla panchina del Manchester United sta facendo peggio del vituperato David Moyes, il misconosciuto scozzese che Sir Alex Ferguson aveva eletto come suo successore. I numeri parlano chiaro, il flop è clamoroso. Dopo dieci partite Van Gaal, profeta di calcio offensivo e spettacolare, ha la miseria di 13 punti e sole 3 vittorie.

 

Mentre Moyes, il prescelto accusato di aver trascinato nella polvere il quarto di secolo della magnifica dinastia fergusoniana, dopo altrettante partite aveva 17 punti e 5 vittorie. E non è finita qui. Se Moyes aveva un budget di 50 milioni, dopo aver portato l’Olanda alla semifinale di Brasile 2014 Van Gaal ha speso quattro volte tanto, quasi 200 milioni per Di Maria (75), Herrera (38), Shaw (35), Rojo (20) e Blind (18). Più Falcao, in prestito con diritto di riscatto a 50 milioni.

Jurgen KloppJurgen Klopp

   

Se Herrera e Falcao non si sono mai visti, per infortuni patiti o pregressi, è l’involuzione del fenomeno Di Maria a gridare vendetta: perso in un ruolo di mezzo interno, con davanti troppi giocatori che non liberano gli spazi e ne impediscono le sgroppate.

 

Il capitombolo nel derby di domenica , con lo United che a un certo punto giocava con il trequartista Fellaini come terzo difensore e il centravanti Rooney come mediano, restituisce l’idea di una squadra in totale confusione. Non siamo ancora alla caduta degli dei, ma le prime crepe nel tempio sono ben visibili.

 

MOYES OUT MOYES OUT

Di tutt’altro tenore il crollo del Borussia Dortmund, che con l’arrivo in panchina di Jurgen Klopp aveva vinto la Bundesliga nel 2011 (con la squadra più giovane di sempre) e nel 2012. E l’anno dopo era arrivato in finale di Champions League, legittimandosi come squadra modello in tutto il continente. Oggi i gialloneri sono in zona retrocessione, ma a Klopp oltre all’alibi degli infortuni ne va riconosciuto un altro: lo storico cannibalismo del Bayern Monaco, cui non basta vincere, deve anche eliminare gli avversari potenzialmente pericolosi.

 

Sabato, il gol decisivo dei bavaresi contro il Borussia portava la firma di Lewandowski, prelevato due anni fa in scadenza di contratto (quindi costo zero) proprio dal Borussia. Come l’anno scorso Götze, come l’anno prossimo Reus. Gioielli che Klopp, unanimemente considerato tra i migliori tecnici della nouvelle vague europea, disegna con abilità. E che altri, più ricchi, poi indossano.

  

twitter @ellepuntopi