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UN MAUSOLEO PER TRUMP? LA PROVOCAZIONE DI ANDRES SERRANO PER LA BIENNALE DI VENEZIA DEL 2026 - IL PROGETTO PER IL PADIGLIONE DEGLI STATI UNITI, INTITOLATO “THE GAME: ALL THINGS TRUMP”, SI BASA SU UNA COLLEZIONE DI MIGLIAIA DI OGGETTI RIFERIBILI AL TYCOON (VALORE 200MILA DOLLARI) CHE L’ARTISTA HA INIZIATO AD ACCUMULARE DAL 2019 – ENTRO SETTEMBRE IL "BUREAU OF EDUCATIONAL AND CULTURAL AFFAIRS" DEL DIPARTIMENTO DI STATO USA DECIDERÀ CHI RAPPRESENTERÀ GLI STATI UNITI A VENEZIA – PER SERRANO “NESSUNO RAPPRESENTA MEGLIO L’AMERICA DEL PRESIDENTE STESSO”, MA LA PROPOSTA E’ DESTINATA A SUSCITARE POLEMICHE – COSA NE PENSA IL PRESIDENTE DELLA BIENNALE BUTTAFUOCO?
Estratti da exibart.com
progetto andres serrano per la biennale di venezia 2026 - THE GAME: ALL THINGS TRUMP
Donald Trump infiamma: che si tratti di politica estera o di cultura, la sua figura riesce sempre a catalizzare il dibattito – e il flusso di notizie. Lo dimostra anche la recente decisione di ritirare nuovamente gli Stati Uniti dall’UNESCO. Ma il Presidente potrebbe essere protagonista anche alla Biennale d’Arte di Venezia del 2026, evocato dal progetto irriverente di Andres Serrano, che propone di dedicargli nientemeno che un mausoleo come fulcro del Padiglione degli Stati Uniti.
Il progetto, intitolato The Game: All Things Trump, si basa su una collezione di migliaia di oggetti riferibili a Tump, che l’artista ha iniziato ad accumulare dal 2019. Serrano immagina un’installazione a dir poco immersiva, come totalizzante è lo stesso Presidente, per raccontare l’ascesa, il culto e le rumorose contraddizioni di Trump, tra merchandising patinato, video d’archivio e immagini tratte dal suo film Insurrection, dedicato all’assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021.
«Nessuno rappresenta meglio l’America del presidente stesso», ha dichiarato Serrano, newyorkese di origini afro-cubane e honduregne, celebre per opere di forte impatto come Piss Christ e per la serie America (2001–2004), in cui aveva già incluso un ritratto di Trump come incarnazione del sogno americano. Oggi, quello stesso sogno torna sotto forma di reliquia. O di monumento funebre.
rendering progetto andres serrano per la biennale di venezia 2026 - THE GAME: ALL THINGS TRUMP
In Italia, la proposta assume una valenza ancora più ambigua, evocando l’architettura imperiale del potere, dal Mausoleo di Augusto in giù, fino a quello di Silvio Berlusconi a Villa San Martino. Una suggestione – o una provocazione – che mette in dialogo i canoni della romanità classica con l’estetica del potere populista contemporaneo. Che sia letta come una critica feroce o un’ironica apologia, l’opera di Serrano non lascia indifferenti. E riapre una vexata questio: cosa significa oggi – come in ogni epoca – rappresentare una nazione in una manifestazione internazionale come Venezia?
progetto andres serrano per la biennale di venezia 2026 - THE GAME: ALL THINGS TRUMP
Formalmente, Serrano ha presentato la proposta all’US State Department Bureau of Educational and Cultural Affairs all’inizio di maggio, quando il portale per le candidature si è finalmente aperto, già con significativo ritardo. La scadenza è fissata al 30 luglio e la decisione dovrebbe arrivare il primo settembre. Ma negli Stati Uniti cresce il malumore per un processo percepito come opaco, lento e privo di una visione chiara. A complicare le cose, le voci che suggeriscono che sotto un’eventuale nuova amministrazione Trump, il National Endowment for the Arts, l’ente che supervisiona la selezione del Padiglione, potrebbe essere smantellato.
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