mbappe minacciato di morte

MBAPPÉ E TUTTI I PAPERONI DEL CALCIO POSSONO CONTINUARE A GODERE: LA COMMISSIONE EUROPEA SI LAVA LE MANI DELLE SPESE FOLLI DEI CLUB – LA LEGA SI ERA RIVOLTA ALLA COMMISSIONE PER DENUNCIARE IL CASO DI KYLIAN MBAPPE’, ASSO DEL PARIS SAINT GERMAIN, CHE OLTRE A PERCEPIRE UN PREMIO ALLA FIRMA DI ALMENO 120 MILIONI DI EURO, RICEVERÀ UNO STIPENDIO COMPRESO TRA I 40 E I 50 MILIONI DI EURO NETTI A STAGIONE. MA ESSENDO I CLUB DELLE SOCIETÀ PRIVATE POSSONO CONTINUARE A STRAPAGARLI…

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Emanuele Bonini per www.lastampa.it

 

mbappè

Il calcio e le sue spese folli, con club che investono e soprattutto spendono sempre di più per un sistema che inizia a imporre delle riflessioni. Matteo Adinolfi, europarlamentare della Lega, le sue considerazioni le ha fatte, ed è giunto a una conclusione: così non si può andare avanti. Solleva la questione di un mondo del pallone sempre più gonfiato da cifre da capogiro, come dimostra il rinnovo del contratto di Kylian Mbappe’, asso del Paris Saint Germain e della nazionale francese. Un esempio lampante, per Adinolfi, di qualcosa che andrebbe arrestato per il bene di tutti.

 

mbappè psg juve

L’esponente del Carroccio denuncia le cifre. Mbappé «oltre a percepire un premio alla firma di almeno 120 milioni di euro, riceverà uno stipendio compreso tra i 40 e i 50 milioni di euro netti a stagione». Troppo. Adinolfi ritiene che tutto questo «oltre a essere diseducativo, vada a minare l'integrità dello sport e la stabilità economica del calcio europeo, mettendo a rischio la regolarità delle competizioni». Chiede alla Commissione se anche in seno all’esecutivo comunitario si ravvedano le stesse preoccupazioni, ma la risposta che fornire la commissaria Mariya Gabriel, responsabile per lo Sport, è povera di contenuti.

matteo salvini matteo adinolfi

 

«La Commissione non ha nulla da dire al riguardo», la replica che arriva dal Berlaymont. Non che non ci sia attenzione, ma il nodo è che l’esecutivo comunitario non ha poteri per poter intervenire, pur volendolo. I club, che si tratti del Psg o di qualunque altra squadra, sono società private e come tali agiscono. Per le organizzazioni sportive vigono «autonomia e auto-regolamentazione». Gabriel ricorda che sì, la Commissione «promuove un modello europeo di sport basato su integrità e inclusione», ma non può impedire né intervenire sulla scrittura dei contratti, che restano atti tra privati.

 

Dunque i vari Mbappé e tutti i Paperoni del calcio possono continuare ad approfittare del sistema esistente. Sempre che chi ha davvero il potere di riformare il mondo del pallone non voglia intervenire. Intanto però il «caso Mbappé» finisce all’attenzione delle istituzioni comunitarie.

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