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E STO PICASSO DOVE LO “MET”? - AL VIA I LAVORI PER LA NUOVA ALA: IL METROPOLITAN SI ALLARGA PER FAR POSTO ALLA MAXI COLLEZIONE DELL’EREDE LAUDER: “FACCIO FARE AL MET UN SALTO NEL VENTUNESIMO SECOLO”

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Federico Rampini per “la Repubblica

 

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È un nuovo record nella storia pur ragguardevole del mecenatismo americano. Forse la più grande collezione privata di dipinti cubisti, un miliardo di dollari di valore. Donati in un colpo solo al Metropolitan Museum. Un regalo così “ingombrante” da costringere il museo ad ampliare i propri spazi, costruendo un’ala nuova e invadendo altri edifici. Un colpo grosso che rilancia il Metropolitan nella gara fra titàni dell’arte mondiale: il museo newyorchese insegue da anni il primato del Louvre (12 milioni di visitatori all’anno). Una competizione nella quale purtroppo i musei italiani non figurano neppure come comparse (non ce n’è uno nella Top Ten).

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Il protagonista dell’ultimo gesto è il miliardario Leonard Lauder, 81 anni (tanti quanti i quadri che ha appena donato), erede della fortuna di Estée Lauder, nonché tuttora azionista e presidente onorario della multinazionale dei cosmetici.

 

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Lauder è uno dei più grandi collezionisti mondiali, con una particolare predilezione per la fase cubista di Picasso, Georges Braque, Juan Gris e Fernand Léger. Ha messo insieme negli ultimi trent’anni una collezione privata così immensa, che non vuole rischiare la sua dispersione fra eredi quando lui non ci sarà più. Perciò, seguendo la miglior tradizione dei capitalisti-mecenati d’America, ha deciso che i suoi figli non avranno quel patrimonio di arte. Perché rimanga unito, ha voluto donarlo in blocco al più grosso museo di New York. «Faccio fare al Metropolitan un salto nel XXI secolo», ha dichiarato senza troppa modestia.

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Lunedì il Met inizia a esporre una parte di questo tesoro. Ma i capolavori del cubismo saranno visibili integralmente solo al termine di una colossale ristrutturazione. Pur essendo molto vasto, il Met non è attrezzato a ricevere e ospitare una donazione così grossa. Lauder ha posto condizioni precise, perché il suo regalo abbia l’ospitalità che merita e sia esposto in permanenza nella sua totalità (lui stesso aveva escluso di darlo al museo che già possiede, la Neue Gallerie: troppo piccola).

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Il «salto nel XXI secolo», sta anche nel fatto che finora l’arte contemporanea era il piatto forte di altre istituzioni concorrenti: dal MoMa al Guggenheim al Whitney. Ma il Met non si è fatto pregare, ha accettato di riconvertirsi incorporando una nuova vocazione, pur di onorare le richieste di Lauder. Sono iniziati i lavori di rinnovo e ampliamento di un’intera ala del museo, la Lila Acheson Wallace Wing.

 

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Inoltre il Met ha già prenotato gli spazi del Whitney Museum, che a sua volta sta per traslocare dalla sede storica della Madison Avenue nell’Upper East Side a quella nuova disegnata da Renzo Piano vicino alla High Line. «Questa nuova collezione — ha detto il direttore del Met Thomas Campbell — è come un catalizzatore, che ci spinge a dare una nuova presentazione a tutta l’arte del XX secolo. Era ora che lo facessimo ». Tra i capolavori c’è il Nudo su una sedia di Picasso, e c’è anche una scoperta a sorpresa: dietro la Casa sotto gli alberi di Fernand Léger gli esperti hanno ritrovato un altro dipinto nascosto dello stesso artista.