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Malcom Pagani per âIl Fatto Quotidiano'
Atterrato in Emilia con gli stessi dubbi del Furio di Carlo Verdone alle prese con le schede carburante e i centralinisti dell'Aci ("Mantenendo una velocità di crociera di circa 80/85km/h, secondo lei faccio in tempo a lasciarmi la perturbazione alle spalle nei pressi di Parma?") Antonio Cassano ha preso l'ultima patente utile prima di condividere il destino degli attori che per l'esagerazione si farebbero uccidere. Invece di tendere l'orecchio e udire un sentito "Ma va a caghèr!", Cassano ha riscritto il proprio film. Guidando con mano ferma l'occasione definitiva. Rimandando gli autoscatti all'età adulta: "Sono convinto che quando smetterò di giocare diventerò grassissimo". Mettendosi in lista d'attesa per il Mondiale.
Prandelli lo vorrebbe e avrebbe deciso a mettere moralismi e codice etico in cantina. Qualche ex ragazzo diventato adulto come Chiellini (proprio ieri sera nel Tiki-Taka del bravo biografo di Antonio, Pierluigi Pardo) anche: "Con Antonio abbiamo vissuto un mese bellissimo e pieno di emozioni durante l'E u ro p e o 2012, quindi è il benvenuto. Chi sostiene che i senatori non lo vogliano è un calunniatore".
Sul tema la Figc sventola la bandiera del maanchismo e balbetta ambivalenze di segno opposto: "Solo illazioni, ribadiamo che le porte della Nazionale sono aperte, non ci sono pregiudizi per nessuno". Ma è una smentita debole e l'operazione fantasia, tra un infortunio di Rossi, un calo verticale di Cerci e un'opzione impercorribile (Totti) è in corso d'opera. Che ci arrivi in Vespa come quando da ragazzo Bari Vecchia sembrava Interlagos o in volo tricolore , Antonio in Brasile andrà comunque. C'è già stato e ci sarà perché è al circo, alla mitologia, alla spiaggia, al divertimento, al giallo, al verde e all'azzardo senza calcolo che il suo calcio appartiene.
A Parma era giunto dopo un paio di divorzi alla Cassano (professione di fede eterna, magie, applausi, malumore improvviso, repentino cambio di strategia, saloon, rissa più o meno metaforica, fischi, addio) e aveva rischiato il reciproco vaffanculo anche qui. Donadoni, che in Nazionale lo aveva già avuto nel 2008 annusando senza possibilità di scampo l'odore dell'abiura da spogliatoio che da Chinaglia a Baggio non aveva fatto prigionieri, gli ha donato l'orizzonte del ripensamento.
Un Fabio Cannavaro che sostiene la candidatura Del Piero non c'è più: "Cassano? Non gli dico niente, visto che l'ho fatto a Madrid per un anno. Lui sa come la penso. Alex invece è un campione, potrà essere utile al gruppo". All'appuntamento con gli inglesi nella Manaus di Mister No mancano due mesi e non sembra più stagione da rifiuti ideologici. Il fumetto può entrare in valigia. Serve un colpo di genio, un'idea, una cassanata e un'autoclave di acqua santa.
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