sinner cahill

“MI È SCAPPATA UN PO’ VIA LA PAROLA” - SINNER E LA FRASE SFUGGITA SULL'ADDIO DEL COACH CAHILL: “MI SONO SCUSATO, NON DOVEVO DIRLO” – IL NUMERO 1 DEL MONDO HA RIVELATO INVOLONTARIAMENTE I PROGETTI DEL SUO ALLENATORE, POI MINIMIZZA. “LA STAGIONE È LUNGA, TANTE COSE POSSONO ANCORA SUCCEDERE”. MA È GIÀ SCATTATO IL TOTO-SOSTITUTO, CON I TIFOSI CHE SOGNANO LJUBICIC - DOMANI, AL TERZO TURNO, SINNER TROVA L’AMERICANO MARCOS GIRON, N.46 DEL MONDO – AVANTI ANCHE DJOKOVIC…

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Gaia Piccardi per corriere.it - Estratti

 

 

darren cahill e simone vagnozzi foto mezzelani gmt 729

La parola detta non sa tornare indietro. E non c’è bisogno di scomodare Orazio (no, non era uno dei Big Three) per capire che la notizia involontariamente data ieri da Jannik Sinner, che ha già scatenato il totonomi che ci accompagnerà per i prossimi mesi, era ancora top secret.

 

«Questa è l’ultima stagione di Darren Cahill come mio coach». Finisce il sodalizio iniziato a Wimbledon 2022, il triangolo con Vagnozzi perde un lato; non era questo il momento di dirlo: l’ammissione dell’uomo di Adelaide al Corriere alla vigilia delle Atp Finals dominate dal pupillo («Jannik è l’ultimo giocatore che alleno») ha preso un’accelerazione improvvisa. La voce del sen fuggita a Jannik preannuncia altre scelte difficili, di crescita umana e sportiva.

 

SINNER CAHILL

Melbourne, Australia. In cima a due ore e 46’ di match più complicato del previsto, contro l’australiano Tristan Schoolkate che per un set e mezzo si crede la reincarnazione di Pat Cash (in tribuna), Sinner è un giocatore stanco, che ha solo voglia di cenare e riposare. Ammette di aver parlato troppo («Mi è scappata un po’ via la parola»), di essersi scusato con Cahill.

 

darren cahill jannik sinner.

Minimizza: «La stagione è lunga, tante cose possono ancora succedere. Non voglio sostare troppo sul ritiro di Darren. Comunque mi sento molto fortunato ad essere allenato da lui: mi ha dato tanto, anche a livello personale. Ha una bellissima famiglia, lo attendono grandi cose anche dopo il tennis». Il padre del coach, John Cahill, ex giocatore di rugby australiano, l’anziano signore entrato in campo per salutare Jannik durante l’allenamento di martedì, sta per compiere 85 anni. Darren gli è legatissimo. È anche per questioni intime che, in una vita da globetrotter, ha scelto di stare meno lontano da casa.

 

darren cahill e simone vagnozzi foto mezzelani gmt 728

Ljubicic come successore

E mentre a furor di popolo impazza il nome di Ivan Ljubicic come successore del supercoach sinneriano (i social hanno fretta però è un po’ presto per le decisioni: lo snodo della sentenza del Tas del 16-17 aprile sul caso Clostebol sarà uno spartiacque decisivo per il futuro), passa in secondo piano la vittoria su Schoolkate, scontata ma fino a un certo punto. «Per un set e mezzo ha servito molto meglio di me — l’analisi del n.1 del mondo —, non lo conoscevo, in campo c’era vento, ci ho messo qualche game ad abituarmi».

darren cahill jannik sinner

 

Nulla di grave, cose che capitano. L’aussie interrompe la striscia di 29 set vinti consecutivamente dall’azzurro: era dal 6 ottobre 2024 che non cedeva un parziale (con Etcheverry al Master 1000 di Shanghai), ma sono ragionamenti buoni per le statistiche di cui al barone rosso, ieri in inedita polo gialla button down, interessa poco. Tornato padrone del suo gioco, Sinner ha macinato vincenti, chiudendo con il copyright (4-6, 6-4, 6-1, 6-3): servizio al centro e schiaffo di dritto.

 

Domani, al terzo turno, trova l’americano Marcos Giron, n.46, campioncino Ncaa nel 2014, un solo precedente datato 2023 (Sinner in due set sul veloce di Shanghai), con i suoi 31 anni in controtendenza rispetto alle furibonde spinte di rinnovamento in atto in Australia. È un 19enne, infatti, ad eliminare dal tabellone il finalista dell’anno scorso, Daniil Medvedev, e ad uscire vivo da cinque set finiti all’alba.

 

darren cahill foto mezzelani gmt 731

Learner Tien, californiano della contea di Orange, figlio di immigrati dal Vietnam che hanno trovato l’America in America (papà avvocato, mamma insegnante: il nome learner, allievo, è un omaggio a lei), mancino, è l’ennesima sorpresa di uno Slam che perde il 18enne Joao Fonseca per raggiunti limiti di stanchezza e perché Sonego, alla maniera di un Nadal de noantri, gioca ogni 15 come se fosse l’ultimo. La vecchia guardia contro la nouvelle vague, mentre Sinner difende i suoi possedimenti.

 

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jannik sinner darren cahill simone vagnozzi darren cahill foto mezzelani gmt 730