MILAN, FINE CICLO - DOPO IL PAREGGO CONTRO IL VERONA, INZAGHI È AL CAPOLINEA (PRONTO TASSOTTI) - MA LO E’ ANCHE L’ERA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI, PRONTA A VENDERE LA SOCIETÀ AL THAILANDESE BEE TAECHAUBOL

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Laura Bandinelli per “la Stampa”

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Tre partite in una sola per rendere il futuro del Milan meno tenebroso. Al centro di tutto Silvio Berlusconi, che in queste settimane dovrà decidere cosa fare della società rossonera. Quello che si sa è che sta trattando su tutto: quote, stadio e anche sulla parte sportiva (giocatori, dirigenti e allenatore) perché il calcio resta un’ impresa che continua a dipendere dai risultati sul campo.

 

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Ne sa qualcosa Filippo Inzaghi, che ieri sera contro il Verona dopo essersi affidato ad un rosario al dito, ha vissuto l’illusione della vittoria fino al 50’ quando è arrivato il pareggio del 2 a 2 di Nico Lopez. La sua panchina è fortemente in discussione, Mauro Tassotti è allertato.

 

VINCOLO FINO A MAGGIO

Ad Arcore fino a ieri mattina si ragionava soprattutto di soldi. La residenza brianzola è diventata il salotto delle grandi trattative pallonare, un via vai di finanzieri, intermediari, avvocati e commercialisti. Giovedì, a Milano è sbarcato nuovamente Bee Taechaubol, che ha strappato ai Berlusconi un accordo sulla base di 250 milioni per ottenere il 25% con un “”memorandum of understanding”, ovvero un documento che fissa i termini per una possibile intesa che avrebbe addirittura un vincolo preciso.

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Esisterebbe, infatti, una penale nel caso l’affare saltasse entro una certa data. I tempi non sono larghissimi, se il Milan vuole diventare thailandese affidandosi a questo broker che avrebbe alle spalle un gruppo di Singapore ancora misterioso, dovrebbe dare l’ok entro fine maggio.

 

Durante la riunione, Taechaubol avrebbe spiegato il piano di rilancio anche a Barbara (il suo entourage nega) e a Adriano Galliani. Ai due ad avrebbe garantito il mantenimento della carica, ma è chiaro che l’obiettivo è quello di assicurarsi nel giro di pochi anni la maggioranza per agire in piena autonomia. Nel frattempo i thailandesi investirebbero anche in un nuovo stadio e punterebbero su una governance di stampo internazionale come succede all’Inter.

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L’ALTERNATIVA DI BARBARA

Fininvest, che ieri non ha voluto commentare (e questo potrebbe essere un indizio inequivocabile) vuole vederci chiaro. La partita se la giocano anche i due advisor: da una parte Lazard, dall’altra Rothschild che rappresenta Taechaubol. C’è, infatti, un’altra ipotesi al vaglio: l’ingresso in società di un miliardario cinese, che sta agendo sta agendo sotto traccia senza far trapelare nessuna informazione.

 

Barbara sarebbe intenzionata ad aspettare che quest’ultimo si muova altrettanto concretamente, senza scartare nemmeno l’ipotesi di Wanda group. L’ansia di Silvio Berlusconi, che di fatto ha dato l’ok al thailandese per accelerare la trattativa, ha creato tensioni in famiglia, ma strategicamente potrebbe anche far capire le reali intenzioni di Taechaubol, che adesso dovrà scoprire le carte.

 

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