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DAGOREPORT – GIORGIA MELONI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È A PALAZZO CHIGI, È FINITA IN UN…
Arianna Ravelli per il Corriere della Sera
Il momento più difficile. Il Milan di Vincenzo Montella affronta un passaggio delicatissimo che l' allenatore rossonero dovrà essere bravo a gestire, per proteggere quel tanto di buono, e prezioso, che fin qui è stato fatto: in crisi di risultati (cinque punti e una sola vittoria in sei partite), alle prese con i problemi di crescita dei giovani, scottato dalle prime vere critiche, rafforzato fino a un certo punto da un mercato obbligatoriamente a saldo zero (ieri visite per Ocampos) e, infine, abbattuto dalla notizia peggiore che potesse arrivare dai consulti medici: se Mattia De Sciglio ha subito una forte distorsione alla caviglia destra «con interessamento capsulo legamentoso», che lo terrà fuori circa un mese, la stagione di Giacomo Bonaventura rischia di essere finita domenica scorsa a Udine.
Il problema muscolare alla coscia sinistra che ha costretto Jack a uscire dopo mezz' ora di gioco e un gol pieno di illusioni, si è rivelato essere «una lesione del tendine del lungo adduttore» che richiede un intervento chirurgico. A effettuarlo sarà il professore finlandese Sakari Orava (soprannominato il «dottor House dello sport») che ha già rimesso in sesto - tra gli altri - David Beckham, Andrea Barzagli e le star del Real Madrid.
Solo dopo l' operazione sarà possibile precisare meglio i tempi di recupero, ma il rischio di non rivederlo in campo in questa stagione è alta. Bonaventura è stato sfortunatissimo, il Milan e Montella anche: se c' è un giocatore che caratterizza la squadra, quello è proprio Jack, uomo ovunque che ovunque instilla qualità, ultimamente impiegato come esterno a sinistra, ma utilissimo anche come mezz' ala, il soldato (qualcuno dice: capitano morale, con tutto il rispetto per Abate) incaricato di tenere vicini i reparti, inventare gioco e, ogni tanto, segnare (cinque gol). Ora bisognerà imparare a farne a meno: dal mercato sono arrivati (a questo punto per fortuna) due esterni come Deulofeu e Ocampos, chiamati subito a grandi responsabilità.
Altri interventi non sono previsti: era già stato deciso che Vangioni non sarebbe partito, a maggior ragione ora con il k.o. di De Sciglio. Un vice Locatelli (il giovane più in difficoltà), pur desiderato da Montella, non è stato cercato.
Fin qui, il Milan è stato soprattutto Bonaventura, Suso (che dopo qualche segno di stanchezza sembra essersi ripreso, arrivando al settimo assist) e Donnarumma. A proposito: neanche il portierone è stato immune dalle critiche, ma la verità è che Gigio - il talento più cristallino che si sia visto su questi schermi, la pietra miliare su cui i futuri proprietari cinesi vorrebbero costruire il nuovo corso, Raiola e Juve permettendo -, è condannato a essere super: un intervento meno che miracoloso appare come una delusione. Il consorzio cinese Sino Europe ha riunito nello stesso tweet d' incoraggiamento infortunati e criticati.
Ora il Milan è a uno snodo decisivo (Sampdoria in casa domenica e Bologna mercoledì 8 febbraio le sfide da non fallire): nel tentativo di cambiare pelle, controllare di più il gioco e rinunciare al puro contropiede, ha perso velocità, cinismo e cattiveria. L' aumentato possesso palla non si tramuta in gol e non mette necessariamente a riparo la difesa: l' attacco è solo il nono della serie A (32 gol come il Cagliari) e nelle ultime quattro partite (tra coppa e campionato) sono stati incassati otto gol. Urge trovare un punto di equilibrio prima di arrivare a un punto di rottura. Perché il girone di ritorno ha già rovinato le illusioni di altri recenti Milan.
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