conte mogol

IL MIO CANTO LIBERO - ANCHE MOGOL SI SCHIERA CON CONTE: "QUANDO SI CAMBIA C' È SEMPRE IL FUOCO DI SBARRAMENTO. MA DIAMO TEMPO PRIMA DI GIUDICARE" – POI STRONCA I VIP ANTI-SALVINI DI ‘ROLLING STONE’ (“EFFETTO GREGGE”) E INVITA A NON MISCHIARE POLITICA E MUSICA

MOGOL

Cesare Zapperi per il Corriere della Sera

 

All' inizio furono Claudio Amendola e Orietta Berti. Polemiche, accuse di aver voltato gabbana, scomuniche. Poi però sono usciti allo scoperto altri personaggi insospettabili, da Riccardo Scamarcio a Valeria Marini fino a Jerry Calà. E mentre dal mondo della musica la rivista Rolling Stone promuove appelli contro il governo pentaleghista - con arruolamenti sconfessati - ecco che l' esecutivo guidato da Giuseppe Conte incassa anche il favore di Giulio Rapetti, in arte Mogol, il principe dei parolieri.

 

«Quando c' è un cambiamento - ha spiegato l' autore dei più grandi successi di Lucio Battisti in una intervista a La Verità - il fuoco di sbarramento c' è sempre. Ma diamo tempo prima di giudicare. Se dopo due mesi si dice che è tutto sbagliato, vuol dire che si è già deciso prima». Un endorsement mite, nella natura del personaggio. Ma anche il segno evidente che rispetto al passato, quando l' impegno degli intellettuali e degli esponenti dello spettacolo riguardava prevalentemente la sinistra, ora c' è più dialettica.

DI MAIO CONTE GIORGETTI

 

Il fronte avverso al governo annovera cantanti, registi, attori di primissimo piano.

Gente che non ha mai fatto mistero delle proprie idee progressiste, quando non di sinistra tout court come Caparezza e Fiorella Mannoia. O come Linus e Sandro Veronesi. Per non tralasciare i Subsonica e il gruppo uscito vincitore da Sanremo 2018, Lo Stato Sociale.

Dall' altra parte, invece, suscitano curiosità le prese di posizione di personaggi come Claudio Amendola che, pur non avendolo mai votato, ha riconosciuto a Matteo Salvini la stoffa del leader. Ma anche l' outing pro governo di un comico come Jerry Calà, finora attentissimo a non infrangere il principio dell' apoliticità degli artisti.

 

conte

Non a caso anche Mogol, tirando le orecchie a Rolling Stone, invita a non mischiare politica e musica. Ma non ditelo a Orietta Berti. Che chissà se adesso sta pensando a come potrebbe essere interpretata, in tempi di porti aperti e chiusi, la sua celeberrima «Finché la barca va...».

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