DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Carlos Passerini per "corriere.it"
Quando domenica mattina non l'hanno visto arrivare al campo di allenamento, dopo la pesante batosta del giorno prima col Crotone chiusasi con i tifosi che inneggiavano all'ex tecnico Calori, i suoi giocatori hanno capito subito. Vecchie lenze come Budel, Caracciolo e Zambelli ci hanno messo poco a comprendere che quella strana e ingiustificata assenza del loro allenatore, il meticoloso Marco Giampaolo, 46 anni, alla sua prima stagione col Brescia in serie B dopo oltre 600 giorni di inattività , nascondeva qualche guaio. Dimissioni. Volontarie. E irrevocabili (seppur solo verbali).
Così sono andati a cercarlo a casa, a trecento metri dal campo. «Su mister, torni con noi»: pare gliel'abbiano gridato alla finestra, come fanno gli innamorati, o meglio come si faceva da ragazzini quando mancava un giocatore per la partitella. Lui però non ha risposto, irremovibile. E non si è fatto trovare nemmeno al telefono. Così, in seguito a un misterioso e stringatissimo colloquio con il presidente Corioni («Sono allibito, ho 76 anni e non avevo mai visto una cosa del genere» ha detto il patron) ha spento i telefoni e se n'è tornato a casa a Giulianova. Sparito. Ieri poi ha chiarito il concetto marinando anche la seduta di rifinitura, visto che stasera a Carpi si gioca un delicato turno infrasettimanale.
La B arriva oggi alla sesta giornata e il Brescia ha 6 punti in cinque partite: non molti per una squadra che vuole la A, ma nemmeno così pochi per far pensare a una situazione compromessa. «Noi ad ogni modo lo aspettiamo a braccia aperte come un figliol prodigo» ha ribadito il suo datore di lavoro. Meglio che riporti indietro il vitello grasso: il suo dipendente ha fatto sapere per vie traverse che non cambierà idea, rinunciando ai due anni di contratto. Al suo posto fino a domenica ci sarà il suo vice, Micarelli, per il futuro in prima fila c'è Gautieri.
Dietro alla clamorosa scelta sembra esserci la frattura con il club, colpevole a parere dell'allenatore di non averlo difeso a sufficienza dalle critiche degli ultrà , che dopo la sconfitta di sabato hanno chiesto e ottenuto di incontrarlo in uno stanzino del Rigamonti. A luglio gli stessi avevano di fatto impedito l'ingaggio del suo primo assistente, Fabio Gallo, in quanto ex atalantino e perciò «nemico» del Brescia. «Così è troppo» avrebbe detto Marco. Che se n'è andato e non ritorna più.
marco giampaolo marco giampaolo marco giampaolo e corioni
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