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Monica Scozzafava per il “Corriere della Sera”
Davanti a certi numeri, con un nome da imperatore, Arkadiusz, e un fisico da gladiatore, difficile non fare paragoni con i suoi predecessori. Milik meglio di Cavani, meglio anche di Higuain. L' attaccante polacco del Napoli, dopo la terza doppietta al suo primo mese in serie A, si è piazzato davanti a Messi, Lacazette e Aguero: primo fra gli attaccanti europei per media gol.
Uno ogni 53 minuti, l' avvio in maglia azzurra è stato folgorante. Ventidue anni, era costato 32 milioni (più 2 di bonus) durante un' estate torrida sul fronte del mercato dei centravanti, in cui il Napoli dopo averlo preso dall' Ajax, continuava ad affannarsi per portare a casa anche uno tra Icardi e Cavani. Impensabile, forse anche per Maurizio Sarri, ritrovarsi in avvio di stagione con l' attaccante rivelazione in Europa.
Doppietta contro il Milan e anche contro la Dinamo Kiev in Champions: si era messo in evidenza per lo stacco di testa e anche per una sorta di fortunata coincidenza astrale. Ma i due gol realizzati sabato sera contro il Bologna sono stati, per tecnica, intuito e potenza, la consacrazione. E, allora, addio Higuain, anche per gli inguaribili nostalgici. Il popolo dei tifosi del Napoli, immediatamente, ha eletto Milik imperatore e gli ha già affidato le sorti della squadra. Sarri ha provato a evitargli la giostra mediatica: «Non lo carichiamo di responsabilità, deve crescere». Ma l' attività social del suo centravanti è diventata virale.
«Un' altra vittoria, ci siamo divertiti. Qui mi sento più forte, forza Napoli sempre».
La sua è stata una parabola insolita: non la classica storia dell' enfant prodige, ma di una infanzia tremendamente difficile. All' età di 6 anni resta senza padre e schiacciato da un destino cinico. Sorpreso bambino a fumare, a rubare caramelle nei supermercati, a raccogliere per strada i cocci di una vita in frantumi nonostante la tenera età. Poi, la svolta.
Un provino andato bene al Rozwoj Katowice e l' esordio in prima squadra a 16 anni. L' altezza, l' eleganza nei movimenti e il suo sinistro ne fanno sin dagli inizi l' attaccante che è oggi. Il paragone con Lewandowski è azzardato, in Nazionale hanno giocato spesso insieme, spaccando le difese avversarie. In due stagioni con la maglia dell' Ajax ha segnato 47 volte in 75 gare.
E i primi numeri con il Napoli dicono che Milik è il nuovo fenomeno dell' era De Laurentiis: 6 gol in 5 gare ufficiali, due volte subentrando dalla panchina. Statistiche alla mano è davanti a Higuain che, nelle sue prime 5 in maglia azzurra, aveva raggiunto quota 5 gol. Milik non ha la maglia numero 9, il suo è un 99 che potrebbe valere di più. Per ora ha già regalato il primato al Napoli.
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