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Simone Cosimi per “www.repubblica.it”
In vetta c'è il Louvre. Seguono il Museo nazionale di storia naturale di Washington e il quello nazionale cinese a piazza Tienanmen, Pechino. Il problema, però, è che mentre ci lasciamo alle spalle l'International museum day, la Giornata internazionale dei musei celebrata ieri dall'Icom, l'International council of museum, e lanciata nel 1977, non ci sono sedi espositive italiane fra le prime venti del mondo. Una contraddizione mortale per un Paese votato al turismo, alla cultura e alla storia.
In termini di visitatori, infatti, secondo il rapporto Tea-Aecom Global Attraction Attendance Report (dati 2013, arriverà prossimamente l'edizione con i numeri del 2014), lo sterminato museo parigino raccoglie 9,3 milioni di visitatori. La seconda struttura della classifica otto milioni, la medaglia di bronzo 7,5 con un salto del 40% rispetto al 2012.
Più avanti saltano fuori nomi come lo Smithsonian National Air and Space Museum di Washington (7 milioni di biglietti staccati), il British Museum di Londra (6,7 milioni, in rialzo del 20%), il Metropolitan di New York (6,3 milioni), la National Gallery di Londra (6 milioni) e i Musei Vaticani con 5,5 milioni. Chiudono la top 10 il Museo di storia naturale sempre nella capitale britannica (5,3 milioni) e quello di New York (sì, proprio quello del blockbuster Una notte al museo ma il sequel è ambientato in quello di Washington, 5 milioni di visitatori).
Peccato che neanche nella seconda parte della classifica, cioè dall'11esimo al 20esimo posto, ci sia spazio per un nome italiano. Dal Museo nazionale di storia americana, sempre a Washington, alla Tate Modern di Londra, prima struttura dedicata all'arte moderna e contemporanea nell'elenco, fino al National Palace Museum di Taiwan, la National Gallery della capitale federale statunitense, il Centre Pompidou di Parigi, lo Shanghai Science and Technology museum, il Museo d'Orsay ancora a Parigi, scrigno dell'impressionismo, il Museo nazionale di scienze naturali di Taiwan, quello delle scienze di South Kensington e il Victoria and Albert Museum, entrambi a Londra. Bilancio: sei musei statunitensi e britannici, tre francesi, due cinesi, due taiwanesi, uno della Città del Vaticano.
D'altronde nelle prime tre posizioni italiane, fatti salvi i sei milioni del Colosseo, figurano Pompei (circa 2,5) e gli Uffizi, poco sotto i due milioni. Numeri troppo bassi per fare breccia in una classifica del genere.
Eppure secondo alcune fonti, come FareAbiente che ha da poco presentato il suo rapporto annuale dedicato proprio allo stato dei beni culturali nostrani ma anche stando alle cifre diffuse nei mesi scorsi dal ministro Dario Franceschini, la rete dei musei italiani sarebbe in crescita. Nel 2014 - e infatti bisognerà verificare con i prossimi dati Tea/Aecom - ha raccolto 40,2 milioni di visitatori, il 6,3% più dell'anno precedente.
Alcune percentuali, legate a un'indagine conoscitiva inclusa nel documento, raccontano le ragioni storiche di un tessuto ricchissimo ma che potrebbe attrarre ancor più turisti: il 35% degli intervistati ritiene per esempio che i beni culturali stranieri siano di minor pregio rispetto ai nostri ma più valorizzati.
washington national air and space museum
metropolitan museum of art new york
british museum
national gallery londra
Il 65% si dice invece abbastanza soddisfatto della visita del sito prescelto, il 20% per nulla e appena il 10% è pienamente contento della sua visita. Una parziale insoddisfazione, si legge nel rapporto, legata fondamentalmente allo scarso livello dei servizi. Il 55% degli intervistati ha infatti affermato che i beni culturali sono poco valorizzati, il 29% che sono sottoutilizzati e il 12% che sono gestiti male. I soddisfatti si fermano al 4%.
musei vaticani
lady gaga al louvre
PIRAMIDE LOUVRE
louvre jpeg
museo del louvre parigi jpeg
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