DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET…
Serie A, Napoli-Sassuolo 3-1 , rete di Falcinelli su rigore, pareggio di Callejon, poi doppio Higuain. Torino-Frosinone 4-2. Atalanta-Inter 1-1…
di Giancarlo Dotto (Rabdoman) per Dagospia
Il Napoli se ne va. Risolve con lo stranguglione anche la mica facile faccenda Sassuolo, complicata dallo 0 a 1 iniziale (rigore su Sansone), prima con Callejon, al suo primo but di campionato, poi con Higuain, su merce pregiata di Insigne, il Tappo Divino, e poi ancora Higuain a tempo scaduto.
Sempre loro due. Solo loro due. Gol in fotocopia. Squadra che sfonda a sinistra, come una Guinness nella gola di un irlandese. Squadra solidale. Ci credono, eccome, e la fede sposta i vulcani. La “spagnola” di inizio stagione, il malessere di Gonzalo e amici, trasformata in dedizione dall’onesto Sarri, l’uomo che si è infilato nella tuta e non ne è più uscito.
Impressiona, per dire, vedere un fighetto come Callejon spremere le sue non dotatissime mammelle per fare su e giù novanta minuti, tutto l’out di destra. Aspettando tra poche ore la Juventus, che non sarà facile nel nuovo stadio di Udine, mette intanto quattro punti tra sé e i manciniani.
Malaccio l’Inter. Quattro punti nelle ultime quattro partite e tenuta viva a Bergamo dal sempre più sovrannaturale Handanovic, oggi uno dei tre migliori portieri al mondo, immaginando che ce ne siano altri due. L’Atalanta di Reja sbatte contro il polipesco uomo tra i pali e passerà la domenica notte a rivoltolarsi nell’incubo e a chiedersi come, quando e perché.
Fa sempre colpo riconoscere quanto il calcio del Mancini allenatore sia concettualmente lontano da quello del Mancini giocatore. Vuole e schiera per la sua Inter pedatori che a suo tempo avrebbe sprezzato come razza inferiore. E’ la stazza che vuole da mister.
Medel, Melo, Guarin, lo stesso Kondogbia sono muscolo a pacchi, ma piede scarso. Strano anche che il Leggiadro Putto di una volta finisca in rotta di collisione con Jovetic, il giocatore in nerazzurro che più gli somiglia.
Tristezza senza fine a Torino, nel nome quanto mai adeguato di Quagliarella, che sta passando buona parte della sua vita attuale a genuflettersi davanti ai tifosi di tutta Italia, in una sua personalissima via crucis. Il noto masochismo delle quaglie. Stavolta si è cosparso con quelli del Toro, che l’avevano bollato d’infamia per essersi scusato con quelli del Napoli. Salvate la Quaglia!
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