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INTRIGO NEYMAR: IL BRASILIANO ANNUNCIA IL SUO ADDIO E LASCIA IL RITIRO DEL BARCELLONA – IL PRESIDENTE DELLA LIGA: "NON ACCETTEREMO I SOLDI DEL PSG" – SCONCERTI: "PER IL CLUB FRANCESE NON SARÀ MAI UN AFFARE MA RESTA UNO SFIZIO STRAORDINARIO: NEYMAR NON È COSÌ DECISIVO COME DICE IL SUO PREZZO INFINITO" - MA GLI ESPERTI LO RITENGONO IL CALCIATORE PIÙ “COMMERCIALIZZABILE” AL MONDO

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1 - CALCIO: NEYMAR NON SI ALLENA, HA COMUNICATO SUO ADDIO

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 (ANSA) - Niente allenamento per Neymar, stamani, nel centro sportivo del Barcellona: è quanto si legge sui siti internet dei principali quotidiani sportivi spagnoli, il quale precisa che la stella brasiliana era giunta in leggero ritardo sul posto, alle 9, e che una quarantina di minuti più tardi se ne sarebbe andata dopo aver comunicato ai compagni di squadra e allo staff tecnico la sua intenzione di trasferirsi al Paris Saint-Germain, confermando quanto sostiene radiomercato ormai da settimane.

 

2 - AFFARE OBBLIGATO PER IL BARÇA È LA LAMPADA DI ALADINO DEL PSG

Mario Sconcerti per il “Corriere della Sera”

 

Nel caso Neymar fa l' affare chi compra o chi vende? Per il Barcellona cedere ormai è quasi un dovere. Per il Paris Saint Germain non sarà mai un affare, ma resta uno sfizio straordinario, una corsa nella fantasia del mondo. Nell' equazione i soldi non contano, conta il rendimento del giocatore. Il mezzo miliardo complessivo di Neymar vale cinque Champions League in cinque anni. Possibilità quantistiche contro un' enormità di soldi reali.

 

Tutto sbagliato dunque? Sì, nessuno penserebbe un' operazione così. Ma nessuno crederebbe nemmeno al genio di Aladino, strusciare tre volte una vecchia lampada e veder apparire il Genio.

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Eppure è una favola di cui si parla ancora. Credo che lo sceicco del Psg, l' uomo più ricco del mondo, aspiri a essere quella lampada. Non cura così di solito i suoi affari. Compra ville d' epoca, quadri d' autore, poesia solida. Nel calcio ha solo capito che non bisogna per forza avere coscienza. Non chiedere il prezzo di un desiderio, ma realizzarlo.

 

Non c' è morale, solo una profonda volontà politica. Il gioco di un uomo che punta sul tavolo di due continenti. Ha bisogno di vincere qualcosa di profondamente occidentale, il calcio è la sua fanteria. Non credo abbia chiesto Neymar in quanto tale. Come un astemio ricchissimo in una grande enoteca, ha chiesto il vino più costoso, non il migliore.

 

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E glielo hanno trovato. Non è un affare, è un capriccio, un destino. Si possono semmai fare due riflessioni: la prima è che forse Neymar non è così decisivo come dice il suo prezzo infinito. È molto cresciuto negli ultimi due anni, ma è ancora una freccia, non un motore. La seconda è che il calcio è sempre un gioco di una squadra, ma quando la squadra non basta bisogna provare con il giocatore. I tanti ricchi che sono arrivati non lo hanno fatto per rimanere secondi.

NASSER AL KHELAIFINASSER AL KHELAIFI

 

Vogliono vincere e nessuno sa come. È strano avere tutto ma non l' unica ricetta che serve. È nato così il mercato dei Neymar, dei Pogba, di Higuain, dei cento milioni abituali. Sono scommesse estreme, non confrontabili con la realtà, eppure reali. Lo facessero i nostri figli, li metteremmo a letto senza nutella. Ma questi sono i più ricchi del mondo, che vuoi dirgli?

 

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3 - NEYMAR, COME UNA MULTINAZIONALE PRIMA DEI GOL FABBRICA SOLDI

Matteo De Santis per “la Stampa”

 

Lunghi e particolari giri del mondo con tragitti sconosciuti e capolinea noti. Tutte le strade, da Shanghai, da Dubai, dal Qatar, dal Brasile e da Barcellona, portano Neymar a Parigi. Tutti i soldi, tra ingaggi, commissioni, bonus e sponsorizzazioni, finiscono nelle casse dell' industria e della famiglia - che poi sarebbero la stessa cosa - Neymar.

 

Perché tra gli effetti collaterali nemmeno troppo nascosti di questa lunghissima storia a puntate del trasferimento più costoso di sempre (222 milioni di clausola rescissoria) ci sono anche le cifre annesse e connesse alla vendibilità di un prodotto senza precedenti. «O' Ney» non è solo un fenomeno sul campo, ma anche su tutto quello che conta e fa la differenza al di fuori.

 

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Sponsorizzazioni, brand, immagine, riconoscibilità, quantità di follower sui vari social network sparsi per la rete: è il bello o il brutto, ma senza dubbio quello che fa la differenza, del calcio globale.

 

Al vertice nei social Vantando già adesso numeri, appeal e seguito da pop star, Neymar è la preda perfetta per il Psg, a caccia di attrazioni e trofei internazionali per portare il suo marchio ai livelli delle corazzate Real Madrid, Barcellona e Manchester United. Avendo un portafogli senza limiti, il Psg è la destinazione ideale per tutta la famiglia Neymar, desiderosa di monetizzare il più possibile dalla gallina dalle uova d' oro (calcistiche e commerciali) rappresentata dal figlio.

 

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Che già ora, in attesa dei 300 milioni della Qatar Sports Investment per il ruolo di «testimonial principe» dei Mondiali 2022, dei 100 di bonus alla firma e dei 30 netti (più ricchi premi e commissioni varie) garantiti a stagione per il prossimo quinquennio dal Psg, fattura ogni anno cifre degne di una multinazionale: 21 milioni dagli sponsor (anche se molti contratti sono in fase di rinegoziazione al rialzo), un massimo di 26 dallo stipendio con il Barça, una società titolare di tutti i diritti d' immagine (la NR Sports) con almeno altre cinque collegate direttamente o indirettamente.

 

Non è un caso che il Psg o la Qatar Sports Investment che sia - tanto paga sempre il munifico Nasser Al-Khelaifi - abbia deciso di fare follie per il calciatore che gli esperti ritengono il più commercializzabile al mondo.

 

Ora lo svincolo dal Barça L' età, 25 anni, rende Neymar molto più vendibile di Messi e Cristiano Ronaldo, anche in territori non ancora esplorati completamente dai commercianti del nuovo calcio globale come quelli asiatici e arabi.

 

AL KHELAIFIAL KHELAIFI

Al pubblico e agli utenti, in fondo, dei traffici tra Neymar padre, figlio, il Psg e la Qatar Sports Investment non importerà più di tanto. Il prodotto «Ney» continuerà a vendere, come accadde anche dopo il precedente passaggio al di sotto di ogni sospetto fiscale tra Santos e Barcellona dichiarato per 57 milioni ma avvenuto per una cifra superiore (tra commissioni premi, opzioni, commissioni e percentuali) ai 111. La storia, anche se molto più in grande, sta per ripetersi: Neymar, dopo uno scalo (solo tecnico?) di qualche ora a Dubai, è rientrato ieri sera in Catalogna da Shanghai. Formalmente, anche se chissà con quali soldi, per svincolarsi in proprio dal Barça.