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DAGOREPORT - DA IERI SERA, CON LA VITTORIA IN GERMANIA DELL’ANTI-TRUMPIANO MERZ E IL CONTENIMENTO…
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Non passa anno che non salti fuori una crocefissione di Michelangelo. Tre-quattro anni fa fu il caso del crocefisso fiorentino che un pool di “esperti” definì michelangiolesco (forma ambigua, come quando per l’arma del delitto si dice “compatibile”). Il ministro Sandro Bondi, entusiasta, fece procedere all’acquisto. Poi saltò fuori (Montanari e Co.) che michelangiolesco non voleva dire di Michelangelo, ma solo forse di... I soldi all’antiquario fiorentino, invece, erano usciti di sicuro.
Poi è stata la volta del “Crocefisso” michelangiolesco pure quello conservato in una residenza di gesuiti a Oxford, attribuito da sempre a Marcello Venusti (contemporaneo del Buonarroti), attribuito a Michelangelo da Antonio Forcellino, poi smentito da altri. Il quadro rappresenta una Crocifissione con la Madonna, San Giovanni e due angeli ed è stato analizzato utilizzando tecniche ad infrarossi per stabilirne la datazione. Fu acquistato nel 1930 ad un'asta, ma inizialmente era stato di proprietà della famiglia Cavalieri.
Tre giorni fa la “Tribuna di Treviso” (ripresa tre giorni dopo da altri giornali senza fare riscontri) lanciava una nuova mostra (guarda caso) su “El Greco” all’Accademia dei Carraresi con una dichiarazione di Lionello Puppi: “Ho trovato il crocefisso di Michelangelo, quello che gli studiosi davano per mai eseguito o perduto”.
Sarebbe un “Cristo in croce”, databile al 1539, di una collezione privata, adesso è in mostra all'esposizione “El Greco in Italia”. “Sono giunto a questa attribuzione dopo mese di ricerche tecniche, stilistiche e documentali”, ha detto Puppi, “tutti i miei studi, e i test diagnostici, hanno dimostrato la piena compatibilità della tavola con la mano di Michelangelo, con il disegno conservato al British Museum e già della Regione a Windsor”. E già, ci risiamo, “compatibile”, non di… bensì compatibile.
Peccato che, a mettere in guardia su queste compatibilità, ci abbia appena pensato una mostra a Milano intitolata “D’après Michelangelo. La fortuna dei disegni per gli amici nelle arti del Cinquecento” che ha messo in mostra opere d’arte di varie autori realizzate a partire dai disegni di Michelangelo. Tra i quali quelli inviati a Vittoria Colonna. Anche crocefissioni.
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