FLASH! - SIAMO UOMINI O GENERALI? PER L'OTTUAGENARIO CALTAGIRONE LA CATTURA DEL LEONE DI TRIESTE E'…
Giampiero Mughini per Dagospia
Caro Dago, beati voi che avete dei figli cui potrete raccontare a lungo che cos’è stato questo pomeriggio di agosto del 2021, queste ore anzi questi minuti in cui due formidabili atleti italiani hanno vinto uno dopo l’altro la medaglia d’oro in due specialità supreme dell’atletica leggera.
I 100 metri veloci dove Marcell Jacobs ha dominato la gara e questa volta fin dal primo metro, azzeccando in pieno la partenza, e poi fino al traguardo al modo in un aereo supersonico. Ha superato il tempo già astrale della sua semifinale che peraltro fungeva da primato europeo, il 9,84 che lui ha abbassato a un favoloso 9,80 che migliora di un infinito il 9,96 con cui Jacobs si era presentato alle Olimpiadi.
E poi il salto in alto che Gianmarco Tamberi da dominato con la mente e con l’anima, anche alla fine se il primo posto lo ha diviso con un altro e meritevolissimo avversario che come lui ha toccato i 2,37 senza mai incorrere in un fallo. Ma nel caso di Tamberi c’è qualcosa di letterariamente speciale da raccontare, e cioè il fatto che lui la misura che oggi non è riuscito a valicare (2,39) l’aveva superata già cinque anni fa salvo poi sfracassarsi una caviglia e dovere ricominciare da zero.
LA VITTORIA DI MARCELL JACOBS NELLA FINALE DEI 100 METRI
Cinque anni passati a recuperare il sé stesso di allora, cinque anni di palestra, di allenamenti inauditi, di sforzi ogni volta da toglierti la pelle e il respiro pur di andare qualche centimetro più su. Cinque anni della sua giovinezza dedicati a questo scopo, tornare a superare i 2,39 o pressappoco. I 2,37 li ha difatti superati al primo balzo.
GIANMARCO TAMBERI E MARCELL JACOBS
Due dei tre salti a 2,39 hanno sfiorato e fatto cadere l’asticella. Messisi d’accordo i due campioni che la gara finiva lì e che l’oro se lo sarebbero divisi dopo essersi abbracciati, Gianmarco ha cominciato a ululare e a strofinarsi per terra ebbro di felicità, e mentre noi tutti eravamo come in estasi. Vi raccomando, raccontatene a lungo ai vostri figli di Marcell e di Gianmarco. Raccontatelo per sempre, finché avrete fiato in corpo per farlo.
Ps. Avevo deciso di dedicare il pomeriggio della domenica all’ultimo film di Marco Bellocchio. Rimando. Non ce la faccio più. La mia anima oggi non ha più spazio dove fare abitare la bellezza e le emozioni che ne vengono.
GIANMARCO TAMBERI E MARCELL JACOBSTAMBERI E JACOBSGIANMARCO TAMBERI GIANMARCO TAMBERI E MARCELL JACOBSLA VITTORIA DI MARCELL JACOBS
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