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BANKSY PER I PROFUGHI - DA “DISMALAND” A “DISMAL-AID”: IL PARCO DIVERTIMENTI DELLO STREET ARTIST TRASFERITO A CALAIS: OSPITERA’ MIGRANTI - MA IL SINDACO PROTESTA: "BANKSY VUOLE FARSI SOLO PUBBLICITA’ E POI NON HA CHIESTO L’AUTORIZZAZIONE”

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BANKSY DISMALAND CALAIS 6BANKSY DISMALAND CALAIS 6

Luana De Micco per il “Fatto Quotidiano”

 

Calais dice no a Banksy. "Trovo scandaloso che quest' artista approfitti della miseria dei migranti e sfrutti l' accampamento dei rifugiati per farsi pubblicità", ha osservato il sindaco della città, Natacha Bouchart, parlando alla stampa.

 

Lo street artist britannico aveva annunciato alcune settimane fa che avrebbe inviato nella "giungla" di Calais - luogo dove si sono accampati i migranti nella speranza di riuscire a raggiungere il Regno Unito - il materiale del suo anti -parco di divertimenti Dismaland per costruire rifugi. L' annuncio dell' iniziativa aveva fatto il giro del mondo portandosi dietro una scia di ammirazione e perplessità.
 

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Ennesima provocazione o solo generosità? A Calais ha invece sollevato l' ira del sindaco che ha denunciato un gesto "auto -promozionale" e di "cattivo gusto", oltreché illegale: il terreno infatti è municipale, ha fatto notare, e Banksy non ha chiesto alcuna autorizzazione.
 

L' Anti-Disneyland che era stata aperta a metà agosto a Weston-Super-Mare, una località sulla costa inglese del Sommerset, poco lontano da Bristol, ha chiuso i battenti il 27 settembre dopo aver accolto 150 mila visitatori e generato 20 milioni di sterline.

 

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Quel giorno, lo street artist, famoso pur riuscendo a restare anonimo, aveva pubblicato sul suo sito web un fotomontaggio con il fatiscente e sinistro castello di Cenerentola del parco Dismaland trasferito grazie a Photoshop tra le tende del campo profughi di Calais accompagnato dalla scritta: "Coming soon... Dismaland Calais".

 

Si leggeva anche: nessun biglietto verrà venduto. Il Comune di Calais ha confermato al Fatto che assi di legno, infissi e altro materiale sono arrivati alcuni giorni fa nella baraccopoli. Ma anche nessuna domanda di autorizzazione è stata presentata. Ogni installazione potrebbe essere quindi smantellata in qualsiasi momento.

 

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Eppure i migranti di Calais, soprattutto ora che il freddo è arrivato, avrebbero un bisogno urgente di case: da quando nuove barriere sono state installate nelle zone di accesso al porto e sono aumentati i controlli all' imbocco dell'Eurotunnel, rendendo il passaggio verso Dover più difficile, il loro numero è raddoppiato. Nonpiù 3 mila, ma 6 mila persone si accampano nella giungla. Il Comune di Calais ha ricordato che lo Stato "si è impegnato a costruire entro gennaio una zona di attesa".
 

Intanto su un' immagine postata su Instagram e Twitter, e ripresa in Francia dal sito dell' Huffington Post, si vede uno di questi nuovi rifugi di legno che sarebbe comparso a Calais un paio di giorni fa. Il logo Dismaland è stato riadattato in Dismal aid.

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