michele romeo trans professore

CHI HA PAURA DEL TRANS? MICHELE ROMEO, PROFESSORE TRANSESSUALE DI FISICA, FINISCE IN UNA SCUOLA IN PROVINCIA DI UDINE PER UNA SUPPLENZA E ALCUNI GENITORI MINACCIANO DI RITIRARE I FIGLI DALL’ISTITUTO (MAGARI GLI STESSI PADRI CHE DI NOTTE VANNO A TRANS…)

Vai all'articolo precedente Vai all'articolo precedente
guarda la fotogallery

Lodovica Bulian per “il Giornale”

 

MICHELE ROMEO TRANS PROFESSORE    MICHELE ROMEO TRANS PROFESSORE

In cattedra con un velo di rosso sulle labbra, gonna, tacchi, e unghie laccate. Ma la professoressa osé, in realtà, è un lui. Di nome e di fatto. Dopo i libri sull' omosessualità nelle scuole, i «giochi del rispetto» negli asili, con bimbi travestiti da femminucce e viceversa, alla lavagna arriva l' ultima frontiera dell' infuocato binomio gender-istruzione, territorio di sperimentazioni sempre più estreme: il docente trans.

 

Accade in un istituto in provincia di Udine, il liceo Einstein di Cervignano, dove venerdì si è presentato così al suo primo giorno di supplenza Michele Romeo, insegnante di matematica e fisica.

MICHELE ROMEO TRANS PROFESSORE MICHELE ROMEO TRANS PROFESSORE

 

Classe 1976, originario di Taranto, una laurea in fisica all' università di Lecce e un dottorato in nanotecnologie, il professore donna era già finito alla ribalta delle cronache un anno fa per un' analoga supplenza a Trieste, dove vive da cinque anni. «È la mia natura», ha detto lasciando basiti genitori e alunni, ai quali ha anche spiegato di essere «un ermafrodito, anzi un intersessuale, con una definizione moderna».

 

MICHELE ROMEO TRANS PROFESSORE MICHELE ROMEO TRANS PROFESSORE

Di recente si è anche sposato, con una «compagna di vita che condivide con affetto la mia decisione», presa solo qualche anno fa, di fare coming out e di vestirsi e comportarsi come il gentil sesso. Lo stesso dirigente scolastico, quando se l' è visto arrivare, assegnato alla sua scuola dalle graduatorie, ha strabuzzato gli occhi: «Noi abbiamo potuto visionare solo i dati anagrafici, non avevamo accesso al curriculum o altre informazioni...» precisa imbarazzato Aldo Durì.

 

Anche se quello che conta, sottolinea, è la «professionalità», sarà difficile sottrarre il liceo all'ondata di polemiche e regolare il braccio di ferro tra l'indignazione di molte famiglie e il plauso politically correct di chi invece si erge a paladino della diversità. Che «va sempre tutelata, ma non ostentata», ricorda lo stesso preside che a febbraio fu protagonista di una contestata circolare che vietava il velo in classe alle ragazze musulmane.

 

MICHELE ROMEO TRANS PROFESSORE   MICHELE ROMEO TRANS PROFESSORE

Tra i genitori più di qualcuno, riferisce il Messaggero Veneto , dopo aver capito che non si trattava di uno scherzo, avrebbe minacciato di ritirare i figli dalla scuola: «Non mi sono arrivate richieste di questo tipo, non credo si arriverà a tanto, anche perché l' incarico è a termine e proseguirà solo per due o tre settimane» aggiunge il dirigente, che promette di «vigilare» e di «intervenire» nel caso la protesta dovesse montare: «Una rivendicazione esibita pubblicamente in modo così provocatorio, pur nel rispetto delle scelte personali dell'individuo, potrebbe correre il rischio di ingenerare reazioni di rifiuto e di non favorire un dibattito sereno su certi temi. Ho anche degli adolescenti da tutelare».

MICHELE ROMEO TRANS PROFESSORE  MICHELE ROMEO TRANS PROFESSORE

 

Romeo, infatti, insegna in diverse classi, composte anche da giovanissimi di 15 e 16 anni. «Non so se tutte le famiglie siano preparate ad accettarlo. Verificherò che il docente non faccia comizi in classe, che insegni bene e che la sua presenza non crei turbamento interno all' istituto».

 

MICHELE ROMEO TRANS PROFESSOREMICHELE ROMEO TRANS PROFESSORE

Secca la posizione del direttore dell' ufficio scolastico regionale, Pietro Biasiol: «Da parte nostra c' è il massimo rispetto della libertà di insegnamento funzionale agli obblighi che la scuola ha nei confronti dell' apprendimento e dell' educazione degli studenti nel contesto del piano dell' offerta formativa e del patto formativo con alunni e famiglie».