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STATE ALLEGRI - SUPERATA LA CONCORRENZA DI MANCINI: LA JUVE PER IL DOPO-CONTE SCEGLIE MAX ALLEGRI - MA I TIFOSI NON LO VOGLIONO E C’È IL NODO PIRLO (CHE SE NE ANDÒ DAL MILAN DOPO GLI SCAZZI COL TECNICO LIVORNESE)

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1. ALLEGRI È IL FAVORITO

Monica Colombo per “Il Corriere della Sera

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Massimiliano Allegri o Roberto Mancini? È ristretta a questi due nomi la scelta per il successore di Antonio Conte, definito «stanco» da chi ha trattato con lui invano il rinnovo. Nella notte è stata avviata la trattativa con l’ex tecnico milanista, atteso stamattina a Vinovo per discutere del contratto.
 

Con la Juve in ritiro già da due giorni, Marotta e Paratici hanno ora l’urgenza di chiudere nel minor tempo possibile con il nuovo tecnico. I candidati più accreditati a raccogliere l’eredità di Antonio Conte sono gli stessi che ambiscono alla guida della Nazionale italiana.

 

Allegri, in vantaggio, gode della stima della dirigenza bianconera. È libero da vincoli, essendo scaduto il 30 giugno il contratto che lo legava al Milan. Guadagnava 2,5 milioni di euro (è lo stesso ingaggio che aveva chiesto a Lotito quando gli aveva proposto la panchina della Lazio) e avrebbe grande entusiasmo per rituffarsi in campionato. Problema: come sarebbe la convivenza con Pirlo che ha appena rinnovato il contratto con i bianconeri per due anni?

roberto mancini roberto mancini

 

Il regista bresciano, che ha le chiavi della Juve, cuore-anima-cervello della squadra, aveva lasciato Milanello nel 2011 proprio per i problemi di coabitazione con l’allenatore livornese che lo aveva confinato sul centrosinistra.
 

L’alternativa è rappresentata da Mancini, dimessosi dal Galatasaray l’11 giugno. Ha uno stipendio più alto (a Istanbul ha percepito 3,5 milioni di euro per la sua prima stagione in Turchia, mentre per le due restanti stagioni avrebbe dovuto guadagnarne 4,5). È già in vacanza in Italia (in Sardegna) e in un’intervista aveva manifestato interesse a guidare la Nazionale, mostrandosi disponibile ad abbassare le pretese.
 

Il tempo stringe, una decisione dovrà essere presa nelle prossime ore visto che la squadra è già al lavoro e fra due settimane partirà per una tournée che la condurrà in Indonesia, Australia e Singapore.
 

Senza contare che dalla scelta del tecnico dipenderanno le prossime manovre di mercato. Virtualmente concluso l’acquisto di Evra dal Manchester United, in via di definizione l’innesto di Morata (che ieri non si è allenato con i compagni e che la prossima settimana rinnoverà con il Real Madrid, passaggio necessario per definire il trasferimento alla Juve e fissare l’opcion de recompra a favore degli spagnoli), si è registrato ieri sera uno stop nella trattativa per Iturbe.

antonio conte foto mezzelani gmt antonio conte foto mezzelani gmt

 

L’argentino del Verona è tornato in Italia, a Roma: prelevato a Fiumicino dai suoi agenti si è fermato nella capitale. Probabilmente convinto di iniziare oggi a Torino la sua nuova avventura (non è stato convocato per il raduno dei veneti) ha subito ieri sera la doccia gelata: con la frenata nei colloqui fra Juve e Verona, Roma e Atletico Madrid si inseriscono e cominciano a sperare (in uscita Quagliarella invece, con il Torino che ha offerto 2,8 milioni di euro). I giallorossi sono in vantaggio.
 

Conte, che due mesi fa «è stato a un millimetro dal Milan» come sussurrano da via Aldo Rossi, ora si candida a raccogliere l’eredità del c.t. Chissà se Prandelli, sotto la Moschea Blu, si sta pentendo per aver accettato con eccessiva impazienza la corte del Galatasaray.

 

 

2. BUFFON STUPITO: “PERDITA GRAVE MA NON SIAMO ALL’ANNO ZERO”

Da “Il Corriere della Sera

 

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È una perdita grave, ma non siamo all’anno zero». Sono le otto della sera e nell’antistadio di Carrara, dove aveva presentato il progetto Supporter Trust del club toscano di cui è proprietario, Gigi Buffon (foto) apprende la notizia bomba dell’addio di Antonio Conte. «Sicuramente è qualcosa di inaspettato — spiega il portiere —. Però sembra che non ci sia stato uno strappo tra le parti, significa che probabilmente qualcosa era maturato e covava da tempo. La spiegazione non la so, non ho ancora sentito il mister. Magari non c’era più la volontà di continuare questo lavoro insieme». Ora bisogna ripartire.

 

«La Juve perde tanto, perché è inutile negare il valore del nostro allenatore. In questi tre anni siamo maturati grazie a lui, ma abbiamo una società solida che saprà ovviare a questa perdita grave. Anche noi giocatori dovremo trovare quel senso di responsabilità per il nostro lavoro, per la società, la proprietà e i tifosi e cercare di dimostrare che anche noi valiamo.

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Ma non siamo assolutissimamente all’anno zero perché in questi tre anni, grazie a Conte, a una società e uno staff dirigenziale di primo ordine, siamo maturati e migliorati tutti quanti. Il patrimonio che ci lascia il mister è qualcosa che non si può depauperare nel giro di uno o due mesi. Aumentano le nostre responsabilità e per noi giocatori è bello e stimolante». Nel capitano non c’è preoccupazione. «Rimangono giocatori formidabili, una società lungimirante, competente e solida e una proprietà di primo livello. Queste sono le certezze che devono tranquillizzare il popolo juventino. In questi momenti servono compattezza e unione».