DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ…
Per la prima volta sarà una donna a guidare i musei vaticani. Papa Francesco ha deciso infatti che dal primo gennaio 2017 sarà Barbara Jatta, romana di 54 anni, la nuova direttrice dell'esposizione che nel 2015 ha attirato oltre sei milioni di visitatori da tutto il mondo.
Prenderà il posto di Antonio Paolucci, storico dell'arte con un passato da ministro dei Beni Culturali al tempo del governo Dini, che era stato scelto da Benedetto XVI per la direzione ma che non è mai entrato in piena sintonia con Bergoglio. Un cambio, comunque, già previsto anche perché Paolucci, che ha 77 anni, ha già ricoperto l'incarico per un decennio.
Sposata, madre di tre figli, Jatta ha conseguito la laurea in Lettere presso l'Università "La Sapienza" di Roma nel 1986 e l'anno successivo il Diploma di Archivista presso la Scuola Vaticana di Paleografia, Diplomatica e Archivistica.
Nel 1991 si è specializzata in Storia dell'Arte presso la Scuola di Specializzazione dell'Università degli Studi di Roma e, poi ha svolto lezioni di Storia della Grafica e delle Tecniche di Incisione, pubblicando articoli, recensioni e cataloghi di mostre specializzate. Dal 1994 è docente Incaricata per l'insegnamento di "Storia delle arti grafiche" presso l'Università di Napoli, Istituto Suor Orsola Benincasa.
Nelle strutture dello Stato pontificio lavora da vent'anni: entrata presso la Biblioteca Apostolica Vaticana nel 1996, è stata responsabile del Gabinetto delle stampe fino alla nomina, avvenuta nel 2010, a curatrice della Grafica del Dipartimento degli Stampati. Nel giugno scorso è stata trasferita dalla Biblioteca Apostolica Vaticana e ha assunto il ruolo di vicedirettrice dei musei, che è stato subito considerato un'investitura potenziale in vista della promozione. Che infatti è arrivata.
Attualmente i Musei vaticani, fulcro dell'attrattiva turistica e culturale della Santa Sede, presentano un percorso espositivo di oltre sette chilometri che comprende la perla della Cappella Sistina, a tutela del quale lavorano quasi novecento persone tra custodi, tecnici, restauratori ed esperti. Nelle intenzioni di papa Bergoglio non devono essere una "raccolta del passato piena di polvere e soltanto per gli eletti e i saggi, ma una realtà vitale che sappia custodire quel passato per raccontarlo agli uomini di oggi, partendo dai più umili, e tutti insieme disporci così, con fiducia nel presente e nel futuro".
ANTONIO PAOLUCCI E MONSIGNOR COMASTRI
Parole che il pontefice ha usato in un'intervista pubblicata nel volume La mia idea di arte (edito da Mondadori) e che avevano fatto registrare un incidente diplomatico proprio con Paolucci, che nel presentare il volume aveva manifestato il proprio disaccordo col pontefice: "No, santità - aveva detto il direttore - i musei non sono luoghi polverosi sono modernissimi e gli esperti sono donne e uomini che sanno parlare a tutti spiegando che il museo è un luogo attualissimo.
Raffaello e Caravaggio parlano agli uomini e alle donne di oggi. L'arte è sempre contemporanea". E in quell'occasione - era dicembre dell'anno scorso - Paolucci aveva invitato Francesco a visitare l'esposizione vaticana, con un tacito riflesso polemico sul fatto che il pontefice in due anni e mezzo di pontificato non lo avesse ancora fatto.
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