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PER SEMPRE DOLCE VITA: LA MOSTRA KOLOSSAL DI FRANCESCO VEZZOLI AL PALAZZO DELLE ESPOSIZIONI DI ROMA DAL 22 APRILE - L'ARCHEOLOGIA DIVENTA POP: SEI SCULTURE DI VENERE CON IL VOLTO MODIFICATO PER SEMBRARE STAR DEL CINEMA COME JEANNE MOREAU, SHARON STONE, MICHELLE WILLIAMS E ANITA EKBERG - "LA BELLEZZA ABBANDONATA È LA METAFORA DEL NOSTRO PAESE. C'È UNA PARTE ENORME DI PATRIMONIO ITALIANO CHE MERITEREBBE UNA DESTINAZIONE DIVERSA DALL'OSCURITÀ” – L’ANTEPRIMA SUL NUOVO "ROBINSON" IN EDICOLA DA SABATO 8 APRILE
Estratto da repubblica.it
FRANCESCO VEZZOLI VITA DULCIS ROBINSON
Per sempre Dolce Vita. Divinità, imperatori, eroi e matrone di marmo mai visti prima esposti come star di Hollywood, i capolavori archeologici accanto a quelli di Cinecittà: in esclusiva su Robinson l'anteprima della mostra kolossal al Palazzo delle Esposizioni di Roma, dove dal 22 aprile l'artista e curatore (con Stéphane Verger) Francesco Vezzoli trasforma l'archeologia in un evento pop.
Si intitola Vita Dulcis. Paura e desiderio nell'Impero Romano e raccoglie più di duecento oggetti, a cominciare da sei sculture di Venere con il volto modificato per sembrare star del cinema come Jeanne Moreau, Sharon Stone, Michelle Williams e ovviamente Anita Ekberg: perché il fantasma della Dolce Vita aleggia sin dal titolo. L'ha vista in anteprima per noi Dario Pappalardo che ce la racconta, insieme ai curatori, sulla copertina di Robinson in edicola da sabato 8 aprile.
FRANCESCO VEZZOLI VITA DULCIS 1
Più della metà dell'esposizione è fatta con materiale mai esposto prima. Un patrimonio italiano che finalmente esce dall'oscurità: l'idea è di riassegnare a queste opere dimenticate un momento di gloria, "restituirle nella loro monumentalità", come sottolinea lo stesso Francesco Vezzoli che dice: "La bellezza abbandonata è la metafora del nostro Paese. C'è ancora una parte enorme di patrimonio italiano che meriterebbe una destinazione diversa dall'oscurità.
FRANCESCO VEZZOLI VITA DULCIS 1
Quando nelle aste cerco quelli che mi posso permettere, mi interessano più i frammenti, i pezzi reietti che le opere integre. Nella mutilazione c'è la narrazione del tempo". Mentre a Francesco Piccolo è affidato il compito di ricostruire il mito della Dolce Vita nato tra via Veneto e Cinecittà con il film di Federico Fellini che ha creato una città ormai parte del nostro immaginario ma che forse non è mai realmente esistita.
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