pirlo padre figlio

LE MINACCE DI MORTE AL FIGLIO DI PIRLO ACCENDONO GRAMELLINI CHE INVOCA IL BAVAGLIO DELL'ALGORITMO: "HO SOSTENUTO CHE GLI ODIATORI ANDREBBERO IGNORATI. MI SBAGLIAVO. QUESTE PERSONE VANNO PRESE SUL SERIO E DISINNESCATI. FATICO A CREDERE CHE I PADRONI DEI SOCIAL, COSÌ SOLERTI NEL SILENZIARE I TRIBUNI ALLA TRUMP, NON RIESCANO A INVENTARSI UN ALGORITMO (O A PERFEZIONARLO, QUALORA GIÀ CI FOSSE) CHE BLOCCHI ALMENO GLI AUGURI ESPLICITI DI MORTE"

1 - TUTTI FIGLI DI PIRLO

Massimo Gramellini per il "Corriere della Sera"

 

pirlo padre figlio 2

Per il solo fatto di essere il figlio di suo padre, al figlio adolescente di Andrea Pirlo arrivano ogni giorno messaggi di morte. Niccolò Pirlo ha protestato scrivendone uno pieno di dignità, in cui difende la libertà di espressione, ma segnala che si è oltrepassato il segno e invita tutti a mettersi nei suoi panni.

 

Ci ho provato. Se a diciassette anni mi fosse arrivato nella buca delle lettere (quanto di più simile allo smartphone ci fosse allora) un fascio di telegrammi in cui mi si augurava di schiattare assieme a mio padre, avrei fatto fatica a non avere paura. Il «devi morire» scagliato allo stadio contro il rivale di turno è l' urlo di una massa anonima, ma leggerlo in un messaggio indirizzato personalmente a te produce effetti ancora peggiori, perché la parola scritta è più intrusiva e incisiva anche nella minaccia.

 

pirlo padre figlio

In tanti Caffè ho sostenuto che gli odiatori andrebbero ignorati. Mi sbagliavo. Queste persone, che invidiano i panni degli altri ma non ci si mettono mai, hanno ricevuto dalla tecnologia il potere enorme di entrare nella vita del prossimo per cambiargli l' umore. Vanno presi sul serio e disinnescati. Fatico a credere che i padroni dei social, così solerti nel silenziare i tribuni alla Trump, non riescano a inventarsi un algoritmo (o a perfezionarlo, qualora già ci fosse) che blocchi almeno gli auguri espliciti di morte.

Se il web è la nuova casa della comunicazione, l' unica soluzione per lasciare fuori l' aria inquinata è rinforzare gli infissi.

 

2 - PIRLO JR E L'ODIO SUI SOCIAL «BASTA, SUPERATO IL LIMITE»

Nicola Balice per il "Corriere della Sera"

 

atalanta juve pirlo

«Devi morire insieme a tuo padre». Oltre il cyber-bullismo, oltre il fanatismo da stadio o da tastiera. Oltre tutto questo c' è l' augurio della morte, a un ragazzo e a suo papà. Questo messaggio, l' ennesimo ricevuto, ha portato Nicolò Pirlo a dire basta. Perché essere figlio di una leggenda del calcio ti espone inevitabilmente a una notorietà non semplice da gestire, soprattutto sui social, ma «a tutto c' è un limite, e già da tempo questo limite è stato superato» ha scritto Pirlo jr su Instagram.

 

Come a suggerire che i messaggi d' odio contro di lui sono precedenti al ciclone mediatico che sta coinvolgendo suo padre, Andrea Pirlo, allenatore di una Juve stritolata tra la crisi tecnica e le polemiche mondiali relative al progetto Superlega, che forse per qualcuno è stata l' assurda giustificazione per minacce e insulti. Fatto sta che Nicolò, 17 anni, ha deciso di reagire. Con coraggio, cercando e trovando le parole giuste.

 

È l' ora di pranzo quando, proprio sul social più frequentato dai ragazzi, arriva il suo sfogo: «Io non sono una persona che giudica, non mi piace farlo.

 

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Ognuno ha il diritto di poter dire ciò che vuole. Sono io il primo a farlo e non vorrei mai che qualcuno mi togliesse la libertà di parola. I miei genitori mi hanno insegnato ad avere idee e soprattutto ascoltare quelle degli altri, ma credo che a tutto ci sia un limite e già da tempo questo limite è stato superato.

 

Ho 17 anni e quotidianamente ricevo messaggi di questo genere, non perché io faccia qualcosa in particolare ma solo perché sono figlio di un allenatore che probabilmente, come è giusto che sia, può non piacere. Questa sarebbe la mia "colpa" e la motivazione per la quale mi arrivano messaggi che mi augurano la morte e insulti vari. Vorrei chiedervi di mettervi per un solo secondo nei miei panni e chiedervi come vi sentireste». Il tutto condito con nick e avatar dell' ultimo aggressore.

 

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Immediate le reazioni di condanna all' ennesimo caso di odio via social, con un fiume di messaggi di solidarietà a Nicolò e Andrea Pirlo. «Sono con te, la famiglia non si tocca. Mai», scrive Lapo Elkann ad Andrea su Twitter. Anche Matteo Salvini ha rilanciato la notizia, riaprendo il dibattito su cosa sia meglio fare: «A Nicolò Pirlo tutta la mia solidarietà. In caso di minacce di morte (solo ieri ne ho lette una decina sotto i miei post) voi pensate sia meglio denunciare o ignorare?».

 

Dibattito sempre aperto anche perché la violenza degli hater torna a riproporsi. Uno dei punti più bassi venne toccato tra il 2017 e il 2018, vittime Leonardo Bonucci e la moglie Martina Maccari mentre il loro piccolo Matteo lottava contro una terribile malattia: «Forse un giorno vivremo in un mondo migliore, per ora quello da cui spero di tenere lontano i miei figli è questo mondo. Quello di questa gente. Quello della violenza fatta di gesti, parole e pensieri», fu la risposta di papà Bonucci.

 

massimo gramellini

Il dibattito sull' uso consapevole dei social, sul fanatismo da tastiera resterà sempre aperto. Ma alla fine, una delle domande più semplici, è quella che a tutti pone proprio Nicolò Pirlo: «Voi come vi sentireste?». Male, molto male.