DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
G. Buc. per “La Stampa”
Un giocatore si può anche non giudicare dalla fortuna che ha dagli undici metri, ma ci sono rigori che si portano dietro, già nella scelta di tirarli, qualcosa di profondo. Perché Andrea Belotti si è preso la responsabilità di rimettere in equilibrio il pomeriggio dell'Olimpico fallendo la missione?
Primo: la scena. Secondo: il recente passato. La scena e il recente passato del Gallo si intrecciano e ne esce fuori un piccolo romanzo. Belotti non doveva presentarsi sul dischetto («Non era lui il rigorista, ma ha avuto coraggio...», dirà Mourinho), lo ha fatto perché davanti a lui c'era la curva del tifo romanista e perché, alle sue spalle, c'era una storia da chiudere una volta per tutte. Roma e Toro sono sullo 0-1, il minuto è il 92': se il Gallo fa il suo dovere, realizza il primo gol in campionato con la nuova maglia e lo realizza sotto la curva più giallorossa dello stadio.
"Lo sguardo di Andrea" A Roma, l'attaccante per sette anni al Filadelfia non ha ancora trovato spazio e identità dentro ad una squadra che vive di alti e bassi e dove, là davanti, c'è posto solo per il migliore del momento: fino ad ora, lo è stato Abraham, domani chissà. Niente posto assicurato, dunque. Ma concorrenza leale e, a volte, spietata.
«Andrea (Belotti, ndr) mi ha lanciato uno sguardo ed ho capito che ci teneva a battere il rigore: purtroppo si sbaglia...», così Paulo Dybala.
Alla Joya pensa Mourinho quando sottolinea che il Gallo non era il rigorista in campo, ma la Joya conosce Belotti meglio di altri avendone diviso le fortune, da ragazzini, a Palermo e da buon amico gli ha lasciato strada. Ma perché il centravanti andato via dal Toro senza rinnovare il contratto ha cercato la via del dischetto per colpire il palo? Belotti voleva battere il primo colpo della sua nuova avventura nella Capitale e farlo contro il suo ex Toro avrebbe avuto l'effetto simbolico di recidere il filo che, giocoforza, lo lega ancora con la sua storia. Il passato è passato, ora c'è la Roma: il messaggio dentro al passo di rigore.
Il Gallo se ne è andato senza dire una parola, se non qualche riga via social dove ha giocato in difesa e dove non ha spiegato perché non abbia voluto dare sostanza alla proposta di rinnovo di Cairo. Roma fischia la sua squadra e Belotti esce di scena toccandosi la gamba destra: un breve saluto alla curva, da solo, e, poi, nello spogliatoio. Roma, per il Gallo, è tutta da conquistare e dopo il tentativo fallito dagli undici metri lo sarà ancora di più: se avesse segnato avrebbe accorciato i tempi presentandosi alla nuova piazza liberato da ogni pensiero granata. g.buc.
ANDREA BELOTTI ALLA ROMA ANDREA BELOTTI PAULO DYBALA ANDREA BELOTTI ALLA ROMA ANDREA BELOTTI ALLA ROMA ANDREA BELOTTI ALLA ROMA belotti
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