DAGOREPORT - PER RISOLVERE LA FACCENDA ALMASRI ERA SUFFICIENTE METTERE SUBITO IL SEGRETO DI STATO E…
1. PRANDELLI DIMISSIONATO DAI SENATORI
Luigi Garlando per ‘La Gazzetta dello Sport’
Un uomo come Cesare Prandelli che considera il viaggio più importante della meta e non ha mai guardato con ossessione al risultato, non si dimette per un'eliminazione. Sono altre le motivazioni, altri i retroscena. Eccoli
BUFFON PRANDELLI MONDIALI 2014
Patti chiari — La sua Nazionale è nata 4 anni fa con un doppio patto condiviso. Il primo tecnico: "Vi propongo una sfida nuova: teniamo palla e attacchiamo sempre e comunque. Ci state?". La squadra rispose con entusiasmo. Il secondo etico. Imporsi regole di comportamento per proporsi come esempio virtuoso. La piena condivisione del patto, la grande empatia c.t.-squadra ha portato al biennio europeo di grandi soddisfazioni.
Di testa sua — Poi qualcosa anzi molto è cambiato, generando malcontento: convocazioni, Balotelli, scelta del quartier generale in Brasile, modulo di gioco. Le qualificazioni mondiali sono cominciate senza Cassano, cha a Euro '12 aveva infastidito i senatori con una serie di comportamenti disallineati. Ma fuori gioco Pepito Rossi ed El Shaarawy, altalenante Insigne, a un certo punto Prandelli si convince che, come opzione di classe, il meglio è Cassano.
Il c.t. scommette forte anche su Balotelli. Scommette tutto: l'attacco sarà lui. A casa Gila, Destro, Toni... Anche sul bucolico resort di Mangaratiba il c.t. ha tirato dritto, contro la Federcalcio che avrebbe gradito una località più accessibile a sponsor e tifosi e meno affollata di parenti. E Pirlo, dopo quattro anni di regia unica, all'esordio con l'Inghilterra, si è ritrovato a smezzarsi con Verratti in uno schema senza rodaggio.
resa dei conti — Così in coda a Italia-Uruguay, dopo aver visto l'attacco ridotto a quel Balotelli e poi a quel Cassano. In momenti di altissima tensione, i senatori juventini, spalleggiati da De Rossi, hanno rinfacciato a Balotelli errori e responsabilità. E poi sono usciti a ribadire in pubblico concetti analoghi. Invece di lavare i panni sporchi in famiglia, il capitano ha puntato il dito e denunciato tutto.
È qui che Cesare Prandelli ha deciso di dimettersi. Perché le critiche dei senatori che miravano alle scelte più personali del c.t. (Balotelli, Cassano) suonavano come una delegittimazione. A quel punto sapeva che non avrebbe più potuto tenere in mano la Nazionale come prima. Il patto ormai era rotto. La prima verità è che Prandelli è stato dimissionato dai suoi senatori. Lo aveva messo in conto quando ha deciso di giocarsela di testa sua. Ha perso e ha salutato.
2. CASSANO E VERRATTI: VELENI CONTRO PRANDELLI
M.Ner. per ‘La Stampa’
daniele de rossi e sarah felberbaum
Uno dei pochi pezzi di standard europeo, Marco Verratti, ha rischiato di non giocare neppure il Mondiale («Mi sono guadagnato il posto a Coverciano») ed è stato messo fuori nella partita poi risultata decisiva, contro la Costa Rica («Stavo bene»). Delusi e isolati nel villaggio di Mangaratiba, prima di salire sull’aereo per l’Italia, anche il giorno dopo l’eliminazione i giocatori sono silenti, ma bastano le confidenze a chi li segue da sempre. Ne escono gli indizi di un progetto tecnico fallito, Prandelli dixit, per scelte tecnicamente irrazionali e altre sociologicamente temerarie, perché minavano le basi del gruppo fin dall’inizio dell’avventura.
Partendo dal prato, Verratti s’è ritrovato in formazione «solo per l’infortunio di Montolivo», sostiene un amico del regista del Psg, altrimenti avrebbe rischiato di non giocare neppure un minuto. «E parliamo dell’unico che aveva giocato i quarti di finale di Champions League».
balotelli in italia uruguay 3 3
Tra i migliori contro l’Uruguay, il centrocampista era invece stato escluso con la Costa Rica, per farlo rifiatare: «Eppure Marco stava bene». E di ragioni tecniche si parla anche per Mario Balotelli, per il quale la bufera mediatica finisce spesso per offuscare l’approssimazione sul campo. Uno di quelli che sa passare bene la palla, diciamo, fa questo report: «Balotelli ha un gran fisico e un eccezionale tiro da fuori, ma come movimenti è un disastro. Ti viene incontro quando deve andare in profondità, taglia sul secondo palo quando dovrebbe attaccare il primo. Non sai mai quel che farà». Ma il guaio più grande è un altro: «Non impara, perché si allena male».
antonio cassano (f95fe6ce3b1bd832d4a46ba9d5d8b3ee9
E poi c’è Antonio Cassano, che sa giocare, ma che è uno cui piace andare fuori dai binari, parola sua. Cosa che Cesare Prandelli sapeva bene, come era a conoscenza pure di quel che molti giocatori pensavano di FantAntonio. Brutale riassunto: ci è bastato l’Europeo 2012. Invece no. Cassano, cui però era stato sostanzialmente prefigurato un impiego da cambio deluxe, da dodicesimo uomo, ha perso la pazienza già dopo il primo round.
E, con buona pace della smentita della Federcalcio, se l’è presa al ritorno dalla partita con l’Inghilterra, a Mangaratiba, davanti a diversi giocatori. Che poi lo spogliatoio non fosse così unito, come da quadretto della Figc, si è visto nelle parole seguite all’eliminazione. Non troppo uniti, fino alla fine: con Balotelli che lascia lo spogliatoio infischiandosene degli altri e Cassano che sbuffa (rimproverato), aspettando il discorso d’addio di Pirlo. Altra classe, non solo in campo.
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