dovbyk soulè

"PROVA ANCORA, SBAGLIA ANCORA, SBAGLIA MEGLIO!" CROSETTI SCOMODA SAMUEL BECKETT PER IL TRAGICOMICO RIGORE IN SERIE FALLITO DALLA ROMA – I TRE ERRORI RICORDANO QUELLI DI GIORDANO E D’AMICO IN MAGLIA LAZIALE NEL 1984, IL DOPPIO FLOP DI EVARISTO BECCALOSSI E L’OSTINAZIONE NELLO SBAGLIO DAL DISCHETTO DELL’ARGENTINO MARTIN PALERMO – I RIGORI SI POSSONO PURE SBAGLIARE (E INFATTI L’OLIMPICO CANTO’ PER CEREZO CHE NE SBAGLIO’ 2 NEL 1986 CONTRO L’INTER), QUELLO CHE RESTA INACCETTABILE E’ LA MOLLEZZA E LA SUPERFICIALITA’ CON CUI DOBVYK E SOULE’ HANNO ESEGUITO IL TIRO DAGLI UNDICI METRI – VIDEO

Vai all'articolo precedente Vai all'articolo precedente
guarda la fotogallery

 

Maurizio Crosetti per repubblica.it - Estratti

 

dovbyk roma lille

La celebre frase di Samuel Beckett che invita a sbagliare ancora, a sbagliare meglio, non è solo la perfetta didascalia di quasi ogni vita, ma definisce magnificamente la tragicomica del rigore fallito in serie.

 

Quanto accaduto alla Roma contro il Lille è quasi la sublimazione di una lunga storia che vede, come eroi eponimi, giocatori di indubbia grandezza come Evaristo Beccalossi (un abbraccio grande, sempre), l’argentino Martin Palermo e persino Andrea Pirlo, massimo esponente della punizione detta “la maledetta”, realizzata con una parabola che la balistica non comprende ma è costretta ad accettare, eppure a suo tempo vittima di un duplice errore dal dischetto contro il Galles, affrontato con la maglia azzurra dell’Under 21. Perché la perfezione non appartiene neppure ai perfetti.

 

La “tripletta” di Martin Palermo

soulè roma lille

C’è del grottesco, ma anche del supremo. E se non è da questi particolari che si giudica un giocatore, quando i particolari si accatastano nella stessa gara qualche dubbio affiora. Martin Palermo, costretto a passare alla storia per i tre rigori (tre!) sbagliati in Coppa America con la maglia dell’Argentina contro la Colombia nel 1999, è diventato un personaggio romanzesco quasi più di quelli inventati da Osvaldo Soriano.

 

Triste, solitario y final anche il suo modo di perseverare nel fallimento, come il gestore del Bar Mocambo cantato da Paolo Conte (“il curatore sembra un buon diavolo/oggi mi ha offerto anche il caffè”): traversa, alto, parata. E gli avversari, maledetti, gli risero in faccia. Lui non fece una piega: ci fosse stato un quarto rigore, disse, avrebbe tirato anche quello.

 

 

roma lille

Beccalossi, Giordano e quegli errori in serie

I campioni che ho amato, scrisse Vittorio Gassman, sono i campioni tristi: e nessuno lo è più del rigorista reietto. A Beccalossi, capace di fotocopiare lo sbaglio dal dischetto in un antico Inter-Slovan Bratislava, Paolo Rossi (l’attore, non Pablito) dedicò uno spettacolo epocale. La sagra del dischetto maledetto resta Olanda-Italia all’Europeo 2000, con Frank De Boer protagonista vilipeso e il nostro portiere Toldo nel giorno che vale una vita: prese un solo gol su sei rigori olandesi.

 

L’Olimpico aveva visto qualcosa di simile a quel che è accaduto in Roma-Lille in un Lazio-Napoli, un sabato di Pasqua del 1984: errore di Giordano (gol su ribattuta) e rigore da ripetere, nuovo errore di Giordano e nuova ripetizione, cambio di rigorista e D’Amico che tira fuori.

dovbyk soulè roma lille

 

In un Roma-Juve del ’93 Baggio e Vialli, non il ragionier Filini e il geometra Calboni, fallirono un penalty a testa e il magnifico Gianluca si fece male al piede sul dischetto. Due anni prima, l’Inter fallì tre rigori su quattro contro il Verona a San Siro: sbagliarono i campioni del mondo Matthäus e Brehme prima di Ciocci.

 

(…)  E’ possibile che qualcuno raccolga il cuore infanto e lo riattacchi con la colla dell’amore: accadde a Toninho Cerezo, giocatore magnifico e persona stupenda, che in un giorno del remoto 1986 fallì due rigori contro l’Inter, all’Olimpico: palo e parata del portiere. Ma lo stadio cominciò a gridare il suo nome, un coro memorabile. Quella volta, Toninho avrà pensato che non c’è niente di più bello che sbagliare, e poi sbagliare meglio.

roma lille