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“LA REPUBBLICA” DI ELKANN SCRIVE CHE QUELLI COME THIAGO MOTTA LA JUVENTUS LI ACCOMPAGNA ALLA PORTA: “IL TECNICO SEMBRA UN GINNASIALE DI FRONTE ALLA PRIMA VERSIONE DI GRECO: NON SI ORIENTA, IMPROVVISA LE SOLUZIONI CHE NON POSSIEDE. E ADESSO? È VERO CHE ESONERARE L’ALLENATORE IN CORSA NON È ABITUDINE SABAUDA, PERÒ DA QUESTE PARTI HANNO PERSO LA PANCHINA UOMINI REDUCI DA FRESCHISSIMO SCUDETTO, OVVERO SARRI E ALLEGRI” – E I TIFOSI? ESASPERATI, INFURIATI, RIMPIANGONO ALLEGRI E CONTE…

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Da ilnapolista.it

 

Scrive Repubblica con Maurizio Crosetti:

 

thiago motta

il futuro è capire cosa farne di questa Juve sconcertante e smarrita. L’allenatore la osserva a lungo con le mani in tasca, sembra il ragazzino ginnasiale di fronte alla prima versione di greco: apre il vocabolario e non si orienta. Thiago Motta improvvisa le soluzioni che non possiede: la sua squadra, imbattuta fino a sabato almeno in campionato, ha perso male due volte in quattro giorni.

 

Prima, aveva perso due volte in cinque mesi. Il pubblico fischia a valanga con la ferocia che nasce dalla delusione, dal troppo tempo passato a immaginare che la nuova Juve fosse meglio di quella vecchia, e che il progetto potesse ridare volto, dimensione e sicurezza a un gruppo di anime vaganti. Invece niente.

 

E adesso? È vero che esonerare l’allenatore in corsa non è abitudine sabauda, però da queste parti hanno perso la panchina uomini reduci da freschissimo scudetto, ovvero Sarri e Allegri, e ad altri come Pirlo non è stato permesso di perseverare. C’erano altri dirigenti ed era un altro club, d’accordo, ma la ragione esistenziale più che sociale della Juventus non può cambiare: qui si deve vincere, o almeno andare sempre in campo per farlo. Quelli che non ci riescono, pur se eleganti nel gesto o nel verbo, di solito li accompagnano alla porta.

 

 

THIAGO MOTTA

Giuseppe Alberto Falci per ilnapolista.it

 

thiago motta bruges juventus

Thiago Motta è già stato esonerato dal popolo della Juventus

 

Thiago Motta è un ex allenatore della Juventus. Almeno per il popolo juventino. Non c’è stato il passaggio formale, non è stata indetta alcuna conferenza stampa da parte della società. La guida tecnica non è stata ancora accompagnato alla porta.

 

I vertici non si pronunciano, si nascondono, non si presentano davanti ai microfoni come fece, dopo la sconfitta clamorosa di Maccabi, l’ex presidente Andrea Agnelli.

 

 

Fatta questa premessa, il popolo juventino guarda avanti, rivuole la Juve, non questa squadra bellina che inanella pareggi e adesso anche due sconfitta di fila. I tifosi hanno già scaricato Motta, si aspettano una mossa imminente da parte dei vertici, non ne possono più di assistere a questo calvario: una squadra scollata dal suo allenatore, senza più le certezze di inizio campionato, dove la maggioranza dei giocatori sono involuti e non hanno spiccato il volo e dove i leader – tipo Danilo – sono stati cacciati dalla Continassa.

 

ferrero elkann scanavino giuntoli

 

 

Il popolo di Madama rimpiange adesso Massimiliano Allegri, dopo averlo dileggiato nella coda della sua ultima esperienza juventino. O comunque si domanda: perché la società non ha scelto Antonio Conte, l’allenatore più bravo per distacco per velocizzare il progetto di ricostruzione di una squadra di calcio? E perché ha invece puntato su un neo-patentato pompato dalla grande stampa, descritto come il novello Guardiola con una tinta di Gasp?

 

Ieri allo Stadium la gente era esasperata, infuriata, ma con una certezza: non si riconosce più nel suo attuale mister, ne parla al passato, invoca un cambio di guardia. Prima di Empoli, prima che sia troppo tardi. Perché questa non è la Juve.

thiago motta foto lapresse CONTE THIAGO MOTTA