roberto mancini

LA TINTA GLI HA DATO ALLA TESTA! ROBERTO MANCINI, CHE LASCIO’ LA NAZIONALE UNA NOTTE D’ESTATE PER I PETROLDOLLARI SAUDITI, AL FESTIVAL DELLO SPORT DI TRENTO AMMETTE CANDIDAMENTE CHE SPERAVA DI ESSERE LUI IL DOPO SPALLETTI (CI POTEVA PENSARE PRIMA DI LASCIARE LA PANCHINA DELL’ITALIA): “SPERAVO DI VINCERE ANCHE IL MONDIALE OLTRE ALL’EUROPEO. L’ADDIO? CI SONO STATE INCOMPRENSIONI CHE FORSE ANDAVANO CHIARITE. VORREI TORNARE AD ALLENARE. ENTRARE IN CORSA? L’HO GIÀ FATTO AL CITY” – E SUL SUO PUPILLO PAFUNDI: “È UN MISTERO IL PERCHÉ NON GIOCHI IN SERIE A” (VEDIAMO SE NELLA PROSSIMA SQUADRA IN CUI ANDRA’, SE LO PORTERA’ DIETRO)

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roberto mancini

(ITALPRESS) – “Era difficile ma anche facile accettare l’incarico di allenare la Nazionale. Quella con l’Italia è stata l’esperienza più bella e più importante, quella che ho sentito di più. Siamo riusciti a fare un qualcosa di impossibile e impensabile, ma sempre con merito. Speravo di vincere anche il Mondiale oltre all’Europeo e di poter essere il dopo Spalletti. Il sogno Mondiale resta sempre.

 

L’addio? Ci sono state un po’ di incomprensioni che forse andavano chiarite”. Queste le parole di Roberto Mancini, ex calciatore e ct della Nazionale, nel suo intervento al Festival dello Sport di Trento. “Pafundi? È un giocatore giovane e talentuoso. A 18 anni giocava i Mondiali Under 20. È un mistero il perché non giochi in Serie A”, aggiunge Mancini su Pafundi, attualmente calciatore della Sampdoria.

 

“Mi manca il campo e mi manca vivere quell’ambiente, come manca a tutti gli ex calciatori. Vorrei tornare ad allenare, ma le proposte che avevo non mi davano stimoli adeguati. Vorrei chiudere la carriera da allenatore alla Sampdoria. Entrare in corsa? L’ho già fatto al Manchester City”, ha aggiunto.

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